Siria. Assad passa al contrattacco: arrivano missili S-300 e truppe iraniane

Siria. Assad passa al contrattacco: arrivano missili S-300 e truppe iraniane

Bashar-Al-Assad-syria L’Esercito Siriano regolare e lealista ad Assad, entrerà presto ufficialmente in possesso dei missili S-300, questo è quanto riferisce il sito di informazione del Kuwait alraimedia.com, secondo cui la Siria avrà presto in dotazione i missili antiaerei S-300, che permetteranno ad Assad di abbattere qualsiasi caccia militare che sorvoli lo spazio aereo siriano senza coordinamento e autorizzazione governativa. Inoltre, sembrerebbe, che siano in arrivo ben 4000 uomini delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane.

Secondo il sito alraimedia, un ufficiale di alto rango all’interno del comando delle operazioni congiunte a Damasco (composto da Russia, Iran, Siria e Hezbollah) ha dichiarato che “la Siria ha ricevuto un set di missili S-300 russi avanzati, pronti ad entrare in servizio attivo. Presto, la Siria annuncerà che qualsiasi paese che utilizzi lo spazio aereo siriano senza coordinarsi con Damasco sarà visto come ostile e potrà essere attaccato senza preavviso. A coloro che sono disposti a combattere il terrorismo e coordinarsi con la leadership militare siriana saranno concessi corridoi aerei sicuri”.

Sempre secondo la stessa fonte riportata dal sito di informazione del Kuwait, “l’Iran sta preparando due squadroni di caccia Sukhoi per partecipare alla guerra in Siria. Questi saranno di stanza all’aeroporto militare siriano T4 a Homs, molto vicino a Palmyra (Tadmur), precedentemente conosciuto come Tiyas. L’Air Force iraniana si unirà alle forze aeree russe nella loro guerra contro gli estremisti in Siria.” La notizia, va detto, trova conferma nelle parole dette nel 16 ottobre scorso, dal presidente della Commissione parlamentare per la Sicurezza nazionale e gli Affari Esteri Iraniano, Alaedin Boroujerdi, a Damasco per una visita di tre giorni a capo di una delegazione di deputati iraniani che hanno incontrato il presidente siriano Bashar al Assad: “Rientra nella nostra politica – ha spiegato l’alto responsabile iraniano alla stampa – inviare nostre truppe in aiuto sia dell’Iraq che della Siria”.

Sempre da ricordare inoltre, che secondo Al Jazeera truppe iraniane sono già presenti in Siria dalla fine di settembre 2015.

“L’alleanza di Russia, Iran, Siria e dei suoi alleati, come Hezbollah, gli iracheni e gli altri sono tutti direttamente coinvolti nella battaglia. Le Forze armate russe, tra cui le truppe di terra, la Marina e l’Aeronautica sono supportati dal sistema di difesa aerea con missili a medio raggio TOR M 1 / M2, accompagnato da Pantsir S insieme ai loro più avanzati missili S-400 per creare un ombrello aereo di copertura sulle forze russe nel paese.

Un altro aeroporto a Homs, al-Sha’ayrat, è stato predisposto per accogliere l’arrivo di aerei ad alla fissa caccia da combattimento e bombardieri russi. Come avevamo già annunciato noi, da fonti del Pentagono USA. Al-Sha’ayrat è uno degli aeroporti militari più importanti in Siria. Le truppe di terra sono messe in sicurezza in un vasto perimetro per consentire una manovra confortevole. Ingegneri e personale di terra sono pronti e hanno cominciato a ricevere gli aeromobili in entrata dalla Federazione Russa.

Le fonti aggiungono che “l’Iran ha inviato 4000 uomini della IRGC (Guardia Rivoluzionaria Iraniana ) dotato di meccanismi, granate e lanciarazzi con cannoni semoventi per sostenere le loro operazioni offensive in Siria. Inoltre, due squadroni dell’ Air Force iraniana saranno impiegati nell’aeroporto T4 -Tiyas, situato vicino ad Al-Sha’ayrat, quando gli ingegneri iraniani concluderanno il loro lavoro presso il sito. L’aviazione iraniana fornirà un supporto aereo per tutte le forze di terra da Palmira a Raqqa. Mosca ha accettato di fornire tutta la manutenzione e le munizioni necessarie per gli attacchi iraniani.

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Lancio di un missile russo S-300

Sugli S-300, la fonte ha concluso: “Il personale della difesa aerea siriana ha completato la sua formazione sul sistema missilistico S -300 in Russia e ha ricevuto i set concordati con il governo e le forze siriane. Gli S-300 di fabbricazione russa, sono capaci di colpire 12 bersagli simultaneamente ad una distanza di 200 chilometri e di un’altezza fino a 27 chilometri, saranno dispiegati nelle zone liberate per coprire tutto il territorio siriano. Damasco prevede – secondo la fonte, come detto – di annunciare, presto, che tutti i caccia non identificati nel cielo della Siria saranno considerati ostili e verranno abbattuti se non ci sarà coordinamento con le autorità siriane. La Siria è pronta a creare corridoi di sicurezza per coloro che sono disposti a colpire il terrorismo.”

Intanto nei giorni scorsi il primo ministro iracheno Haider al-Abadi ha commentato il possibile schieramento di un altro contingente di soldati delle forze speciali USA contro lo Stato islamico: “Qualsiasi operazione militare o il dispiegamento di tutte le forze straniere, speciali e non, in qualsiasi luogo del nostro paese non possono avvenire senza il pieno rispetto della sovranità irachena”. Peraltro, le parole di al-Abadi, fanno politicamente eco a quelle già pronunciate da vice-presidente iracheno al-Maliki contro l’atteggiamento della Turchia verso la Russia nel caso dell’abbattimento del Su-24.

Insomma, i legittimi governi del Medio-oritente sembrano essersi stufati dell’arroganza NATO che spesso ha dato prova di non rispettarli minimamente e di volersi schierare con la Russia di Putin. Quello che è certo, è che il fronte siriano (e forse anche iracheno) è destinato a diventare ancora più caldo di quanto già non lo sia, nel rapporto tra le Nazioni in campo, e non necessariamente per la sola lotta all’ISIS.

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