Poletti su pensioni si prende “Beffa” dei giovani

Poletti su pensioni si prende “Beffa” dei giovani

poletti-renziStiamo assistendo ad un attacco premeditato e sistematico dei diritti acquisiti in anni di dure battaglie dei lavoratori. Il governo Renzi è quanto di più pericoloso c’è al momento per il futuro delle nuove generazioni.

Da tempo assistiamo alla “pantomima” del prima un annuncio buttato li, quasi per sbaglio e smentito subito dopo, per poi essere ripreso e cavalcato fino alla sua applicazione. È successo con la riforma della scuola, della sanità e del lavoro. L’art. 18 è l’esempio più rappresentativo di questa strategia. Berlusconi su questo fronte, rispetto a Renzi è quasi da rimpiangere. Ora tocca alle pensioni, già “maciullate” in passato da Monti con la riforma Fornerò, di cui ancora si tentano di arginarne le disastrose conseguenze e adesso portate alla distruzione totale da Poletti, “burattino” di Renzi.

l’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Inps Tito Boeri: “per avere una pensione decente i trentenni di oggi dovranno lavorare fino a oltre 70 anni con un assegno inferiore del 25% rispetto a quello percepito dai genitori nati dopo il 1945”. Il concetto è chiaro, ma non abbastanza esaustivo del punto di arrivo di questo governo.

La spiegazione finale ci viene data dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che con la solita tattica sopra descritta ha fatto la “programmata” uscita, poi parzialmente – come da copione- addolcita: “Per un giovane non ci sono ‘soluzioni alternative’ per avere una pensione, deve auto-pagarsi i contributi”. Poi ha rincarato la dose: “Un giovane oggi ha una buona ragione per dare i contributi se vuole avere una previdenza. Siccome soluzioni alternative che gli garantiscano un risultato migliore dell’attuale non mi risulta siano state immaginate, mi sembra giusto che la collettività si faccia carico di garantire che un cittadino abbia la pensione”.

Tradotto significa, che un lavoratore deve indebitarsi per pagarsi una pensione che non avrà mai, o farsi aiutare da padri o nonni che sono andati in pensione con le vecchie regole, i quali secondo Poletti, dovrebbero utilizzare la loro pensione per pagare la pensione dei loro figli o nipoti: GENIO!!

La frase emblematica del discorso di Poletti è racchiusa in questo concetto: “non sono state immaginate soluzioni alternative”, un modo “elegante” per dire, non prenderemo in considerazioni altre soluzioni, da qualunque parte esse provengano. Quindi no alle soluzioni prospettate da Boeri “reddito minimo”, quindi inutile parlare di quella del M5S. Per Poletti esistono e sono applicabili solo le disperate leggi esistenti.

Renzi e Poletti, spacciano precarietà per stabilizzazione; invita chi non ha redditi da lavoro ad indebitarsi per pagarsi i contributi di una pensione che non avrà mai. Le vittime di questa azione saranno due generazioni, quella di chi ancora non è andata in pensione e i loro figli.

 

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.