Il risultato è contenuto nell’ultima indagine campionaria di Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie italiane nel 2014. Tra le tante analisi, ce n’è una che per Renzi ed il suo governo equivale ad un colpo da “knock out ”. Lo studio, affidato ai freddi numeri svela a chi sono andati realmente i soldi del Bonus ed il risultato è… sorprendente.
L’indagine degli analisti è fondata su uno studio approfondito sull’effetto che ha avuto sui bilanci familiari il famoso bonus di 80 euro, “fortissimamente” voluto – a ridosso delle elezioni Europee – dal governo Renzi, che ne ha fatto il suo “cavallo di battaglia”. Se l’intenzione del Governo – almeno quella dichiarata – era di dare un po di ossigeno alle classi con il reddito più basso, il risultato è un “totale fallimento”: basta guardare il grafico (Fonte: Bankitalia I bilanci delle famiglie italiane nel 2014 dicembre 2015) per rendersene conto.
Lo studio, descritto nel grafico, divide in cinque fasce di redditto i ricettori del bonus e ci consegna una realtà diversa dalle “mistificazioni” del governo. Infatti oltre la metà del denaro complessivamente erogato è stato incassato da persone che stanno fra la terza e la quarta fascia di reddito, i più ricchi, ossia gli appartenenti alla quinta fascia, hanno incassato poco meno del 20% del totale e ai più poveri, ossia gli appartenenti alla prima fascia di reddito, è andato meno del 10% del totale erogato. Il quadro è “disarmante”, ma non è tutto.
La scelta del governo – scellerata – di non erogare il bonus alle famiglie ma agli individui, ha aggravato ulteriormente la situazione. Nei fatti è successo questo: una famiglia che ha due persone il cui reddito rientra tra quelli esigibile il bonus, ha preso un doppio bonus. Mentre una famiglia monoreddito, quindi già più povera, ne ha avuto uno solo. Al danno la beffa!
Se lo scopo del bonus era la redistribuzione la ricchezza, sicuramente non ha funzionato.
Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.