Montenegro nella NATO. Il mondo diviso in due: l’Italia dove starà?

Montenegro nella NATO. Il mondo diviso in due: l’Italia dove starà?

NATO-RussiaCome noto, la NATO ha intenzione di fare entrare nell’Allenza Atlantica anche il Montenegro che diventerebbe così il 29esimo Paese a farne parte. Un’allargamento a est, quello annunciato dal segretario Stoltenberg, che ha ovviamente mandato su tutte le furie la Russia di Putin, che vede nella situazione, una chiara ed evidente minaccia da parte dell’organizzazione militare sovrannazionale e degli USA.

A parlare per Putin, è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, commentando l’invito del Montenegro ad entrare nella NATO: “A diversi livelli Mosca ha sempre osservato che la continua espansione delle infrastrutture militari dell’Alleanza verso est, – dice il portavoce – ovviamente non può che portare a misure di ritorsione dalla parte russa, in termini di interessi di sicurezza e per mantenere invariato l’equilibrio strategico”.

Ma non solo: “nel caso il Montenegro si unisse alla Nato – ha detto il senatore Viktor Ozerov, capo del Comitato di difesa e sicurezza della Federazione – la Russia terminerà i suoi progetti bilaterali, compresi quelli militari”.

Intanto Milo Djukanovic, il premier del Montenegro ha parlato di “giornata storica” per il suo Paese. “E’ il giorno più importante per il Montenegro dopo il referendum del 2006 per l’indipendenza”, ha aggiunto il premier filo-americano.

A seguito delle dure prese di posizione dei russi, si sono affrettati a replicare sia il nostro ministro degli esteri Paolo Gentiloni, che il segretario americano John Kerry sottolineando che Mosca non deve sentirsi minacciata e che l’annessione del Montenegro alla Nato non deve essere considerata “una decisione contro qualcuno”.

Parole di rito, certo, ma è comunque interessante notare come proprio il ministro italiano Gentiloni si sia affrettato a rassicurare l’Orso dell’est.

A risponedere alle “rassicurazioni” è stato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov  che si è dichiarato disponibile ad inteloquire con i vertici NATO durante il Consiglio Nato-Russia indetto appositamente. “Se il segretario generale Stoltenberg proporrà questa iniziativa, siamo pronti a vedere e sentire cosa hanno da dirci i nostri colleghi della Nato”.

Sicuramente la preoccupazione di Mosca è concreta: dopo la Croazia e l’Albania, entrati nel 2009, il Montenegro sarà il terzo stato dei Balcani Occidentali ad aderire all’Alleanza Atlantica.

Nel frattempo il viceministro della Difesa russo Anatoliy Antonov, durante conferenza svoltasi oggi sul tema: “Le forze armate della Federazione Russa nella lotta contro il terrorismo internazionale”, ha apertamente attaccato la Turchia (altro Paese Nato) con durissime parole, dicendo che “il punto di destinazione del petrolio rubato dall’ISIS è la Turchia. Secondo i dati di cui siamo in possesso – spiega Antonov – le massime autorità turche sono colluse in questo traffico. Dalla vendita di petrolio il Califfato incassa non meno di 3 milioni di dollari al giorno. Dopo i nostri attacchi questo valore è diminuito a 1,5 milioni di dollari al giorno. Una serie di paesi e in primis la Turchia sono coinvolte in affari con i terroristi”.

Su-35S3
Due Su-35 russi in volo

A seguito di tutto ciò si fa più serrato il confronto in Siria tra Russia e NATO. Si è diffusa da poche ore infatti la notizia che Mosca stia per ampliare le operazioni militari in Siria con una seconda base aerea ed altri avamposti avanzati. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto del Pentagono effettuato nella Regione. Adesso Mosca possiede quattro basi operative, comprese quelle di Hama e Tiyas, ma quello che più preoccupa il Pentagono è la seconda base aerea di Shayrat, che da semplice avamposto avanzato per gli elicotteri d’attacco e da trasporto, è adesso in grado di ospitare cacciabombardieri e caccia da combattimento.

Secondo il Pentagono, infatti, questa seconda base aerea di Sharyat ad appena un’ora di auto dal confine con il Libano, non andrebbe vista come una contromossa di natura difensiva contro l’ISIS, ma di chiara espansione del potere militare.

Detto più semplicemente, adesso la Coalizione a guida USA teme l’arrivo di altri caccia da combattimento che, per la natura del loro ruolo, non avrebbero nulla a che vedere con la lotta Stato Islamico.

Intanto l’Italia Paese NATO, in uno scenario così incerto, mentre il premier Renzi gioca a -RENZI-STAI-SERENOraccontare barzellette e prende tempo senza fare nulla di concreto per la NATO in Siria – forse, stranamente per Renzi, unica mossa politicamente intelligente da fare al momento – e mentre Gentiloni corre ai ripari e tenta di tenere buona la Russia, dall’angolo politico in cui si trovava, vede ri-uscire Berlusconi. Il leader di Forza Italia dalle pagine del Corriere della Sera, infatti, ha riconosciuto ancora una volta il ruolo della Russia nella guerra contro l’ISIS ed il terrorismo e l’ha definita alleata imprescindibile e “non una nemica”.

-putin-berlusconi-Insomma Berlusconi, che non ha mai fatto mistero della sua amicizia con Putin, invita a ricompattare il fronte antiterrorismo, probabilmente per avvicinare l’Italia alla Russia. Certamente sono solo supposizioni, ma come diceva Ennio Flaiano: “Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore“. Il problema, dunque, è capire chi sarà il vincitore, ma per questo c’è ancora tempo.

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