Putin in Siria mostra la sua potenza militare e Obama rimane… “Zitto e Mosca”.

Putin in Siria mostra la sua potenza militare e Obama  rimane…  “Zitto e Mosca”.

speznacL’intervento militare russo in Siria ha permesso ai servizi segreti americani e della Nato di capire, seppur in maniera approssimativa, quale sia il livello di efficienza e pericolosità raggiunto dell’esercito russo sotto la guida di Vladimir Putin.

In queste prime settimane di intervento infatti, i russi hanno usato armi tattiche e strategie di cui gli 007 occidentali avevano solo il sentore, ora hanno avuto anche le conferme. La Russia ha ridisegnato il suo potenziale offensivo migliorando quanto già avevano ed inserendo elementi nuovi, come le tanto temute forze speciali degli “specnaz” e pare anche un nuova unita che ufficialmente non esiste la “Zaslon” che è una sorta di polizza assicurativa qualora le cose dovessero andare male.

Questa nuova unità speciale è alle dirette dipendenze del direttorato “S”, cioè di Putin ed è responsabile di tutte le missioni degli agenti sotto copertura massima in giro per il mondo. È impiegata per operazioni di spionaggio politico, strategico, economico e militare.

Lo scorso settembre, i media tedeschi hanno ammesso che i loro carri armati sono impotenti di fronte ad un’ipotetico scontro con i T-90 russi: “Nonostante nella Bundeswehr siano in servizio alcuni dei migliori carri armati al mondo, nulla potrebbero contro i nuovi tank russi. Le munizioni dei carri armati tedeschi, non sarebbero in grado di produrre abbastanza energia cinetica per mettere fuori uso l’ultima versione dei T-90 e deiT-80”.

Si intuiva anche che nuovi aerei russi, il cacciabombardiere Sukhoi Su-34, che la Nato chiama con il nome in codice di “Fullback”, mai testati in combattimento, sarebbero stati superiori tecnologicamente ai caccia occidentali e le prime settimane di incursioni dei raid in Siria, hanno confermato in pieno quanto previsto.

Letteralmente imbarazzante la situazione dei missili a lunga gittata, alcuni dei 26 missili sparati dalla flotta russa dal Mar Caspio, superano di gran lunga in gittata, potenza e precisione i Tomahawks americani. Come riporta il DailyBeast, al momento i missili di Putin sono quelli più avanzati al mondo.

L’intervento russo in Siria, rappresenta quindi per la Russia una sorta di “test”, ma al contempo il modo migliore per lanciare un monito sia gli americani che alla Nato. Come lo stesso Putin ha affermato domenica scorsa, l’operazione in Siria ha un valore internazionale: “Per i nemici, una cosa è intuire che la Russia ha presumibilmente queste armi, un’altra è vedere che esistono realmente, che la nostra industria della difesa le sta producendo, che sono di alta qualità e che abbiamo persone ben addestrate in grado di utilizzarle”. Ma la frase più inquietante è stata: “gli Stati occidentali hanno visto anche che la Russia è pronta a usarle se nell’interesse del nostro Paese e la nostra gente”.

Nulla poteva essere più chiaro ed esaustivo.

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