Ieri in questo articolo avevamo anticipato ed approfondito l’intera vicenda.
A Palazzo Madama gli unici che prendono la parola sono i senatori del M5S. Si iscrive a parlare a nome del gruppo solo il senatore Vito Crimi in qualità di relatore dei circa 200 emendamenti presentati. Come da copione vengono tutti inesorabilmente respinti. I senatori del M5s avevano accolto Renzi con una carta di credito gigante con la scritta “Boccadutri Card”, un modo per evidenziare il ladrocinio che si stavano accingendo a votare e contestualmente attaccano i senatori degli altri partiti al grido di: “votano a occhi bassi, si spera vergognandosi di quanto stanno facendo”, Nicola Morra aggiunge “Siete dei venduti!”. Anche Paola Taverna urla “Siete dei ladri”, questo “è un furto, vergognatevi!”.
Il Pd con Mauro Del Barba accusa i grillini di “demagogia” ed aggiunge “state inscenando una fiction di fango solo per avere pubblicità”. L’unico dissenso è quello di Andrea Augello che stigmatizza il fatto che sui partiti non si riuscirà più ad esercitare il controllo previsto dalla legge e si astiene. Ricordiamo che al Senato l’astensione vale voto contrario.
Si astiene anche Francesco Campanella ex M5S ora al gruppo “Misto L’Altra Europa con Tsipras”. E si astiene anche Sel. Tutti gli altri votano a favore. Il testo quindi viene approvato con 148 sì, 44 no e 17 astenuti.
Il ddl “Boccadutri” che sblocca i finanziamenti che erano stati “congelati” a fine luglio ora è legge e permette ai partiti di incassare i rimborsi elettorali – ricordiamo, sono soldi pubblici – senza controlli sui bilanci e senza rendiconti delle spese.
Questa la cronaca di poco più di due ore da annoverare tra le (altre) squallide pagine del governo Renzi.
La Redazione di Fatti&Avvenimenti.