Per il PD, Quarto sarà un “Boomerang”

Per il PD, Quarto sarà un “Boomerang”

Il caso di Quarto per il PD sarà un “Boomerang”

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Per il PD, Quarto sarà un “Boomerang”

Quello che sta succedendo a Quarto è un caso emblematico, mostra la “vulnerabilità” di un movimento giovane che è ancora alla ricerca di forme di protezione interna in grado di metterla al riparo da situazioni come questa che peraltro non è l’unica. Ma al contempo ha mostrato “l’integrità” morale di questi giovani: l’espulsione – non condivisa da molti – di Rosa Capuozzo, da cuneo di rottura di un movimento, per il PD si è trasformato in un “Boomerang” che avrà il suo punto di arrivo nelle elezioni amministrative.

Nel nostro editoriale di lunedi’ : “Grillo chiede alla Capuozzo di dimettersi: quali scenari per i 5S” avevamo fatto alcune ipotesi su quali sarebbero state le possibili decisioni che il direttorio poteva prendere e nonostante avessimo dato per scontato che il sindaco di Quarto fosse parte lesa, ci eravamo resi conto che la soluzione migliore per andare avanti fossero le dimissioni. Poi si è arrivati all’espulsione, Rosa non ha voluto cedere e forse dal suo punto di vista ha ragione, ma la sua decisione cozza con l’interesse del movimento intero.

La Capuozzo ha avuto – questa una delle motivazioni ufficiali – il solo torto di non denunciare ai carabinieri il ricatto subito. Vogliamo però ricordare il contesto territoriale della vicenda, una terra che spesso vive di vendette spesso violente e sanguinose, appare quindi probabile che il sindaco, pur mettendo alla porta politicamente l’ex consigliere, abbia deciso di non andare dalla polizia proprio per evitare possibili ritorsioni . La nostra è solo un ipotesi, ma plausibile.

Ma veniamo alla vicenda politica, abbiamo parlato di boomerang per il Pd e ne spieghiamo il perché. Renzi ha sciolto i “cani feroci” del Pd, Orfini, Serracchiani, Picerno, Fiani ecc.., che aizzati a dovere hanno iniziato ad attaccare a testa basta, a chiedere indagini approfondite, persino lo scioglimento del consiglio comunale e le immancabili dimissione del sindaco.

Tali richieste fatte da un PD che ha – lo dice Grillo nel suo blog – solo per il 2015, 83 indagati in tutta Italia, il cui legame stretto con la criminalità organizzata è certificata da indagini e condanne già avvenute, appare come il “bue che da del cornuto all’asino”. Troppo facile contrattaccare e metterli a tacere, quindi alla lunga sarà un boomerang.

La replica del movimento infatti non si è fatta attendere. Grillo scrive che il Pd usa due pesi e due misure ed ha aggiunge che i voti presi dal candidato espulso, non sono stati determinanti per la vittoria alle amministrative dello scorso anno e guardando i numeri in effetti è così.

La violenza verbale dei dem si spiega solo con l’affanno provocato dagli ultimi sondaggi che danno il Pd fermo al 30 per cento e i Cinque Stelle in recupero a un solo punto di distacco: è l’effetto “fiato sul collo”. Ma Renzi e compagni, sbagliano e di molto se pensano di poter scalfire il cliché dei bravi ragazzi dalle mani pulite da poco entrati in politica, con una vicenda che ha mostrato un movimento comunque impermeabile alla criminalità, a cui si può imputare solo inesperienza.

Quindi le polemiche di questo tipo possono solo ad alzare un polverone che ricade immediatamente dopo e si trasforma in un boomerang. Infatti, come può un partito con indagati e condannati eletti anche in parlamento, che ha governato per anni avendo le mani in pasta i qualunque cosa, non ultime anche le banche, dare lezione di moralità e pulizia a dei giovani che sono arrivati ieri.

Partendo da questo concetto, tutti i partiti in generale possono essere accusati di voto di scambio: bastano le sole promesse elettorali a giustificare questa affermazione. Infatti, come vogliamo chiamare ad esempio un candidato radicale che promette l’amnistia e raccoglie voti nelle carceri, o un altro che promette a un sindacato di portantini, a una cooperativa di tassisti o a dei giovani che aspettano una collazione un aiuto post elezioni? e perché no, cos’è un premier che promette 80 euro al mese al mondo del lavoro salariato?.

Ecco questa è la situazione, certo al momento il polverone è ancora nell’aria, ma nel giro di qualche giorno ricadrà a terra, in aria resteranno solo gli indagati e i condannati del PD che governano città, regioni e ministeri ed è li che si combatterà la campagna elettorale.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.