Mussolini non arrivò mai a tanto: Renzi minaccia il presidente del Senato Grasso.

Mussolini non arrivò mai a tanto: Renzi minaccia il presidente del Senato Grasso.

renzi-mussoliniUn Renzi visibilmente innervosito e preoccupato sulle sorti dell’articolo 2 del Ddl Boschi che Riforma il Senato dichiara: “Se Grasso riapre la discussione sull’articolo 2, agiremo di conseguenza”. Quindi una chiara minaccia sull’ipotesi che il presidente del Senato Pietro Grasso possa riaprire la discussione e il voto sull’articolo due del Ddl Boschi, per una dicitura (una preposizione nel testo) non conforme alla versione approvata in prima lettura.

Siamo in presenza di un attacco alle istituzioni, la seconda carica dello stato, il presidente del Senato Pietro Grasso, che in questi giorni si è mostrato visibilmente infastidito dalle pesanti pressione che il premier e i suoi vassalli hanno operato su quella che è una scelta che spetta a lui e solo a lui, cioè se ammettere o meno emendamenti all’art. 2 del provvedimento, è chiaramente oggetto di una intimidazione che non ha precedenti nella storia d’Italia. Nemmeno Mussolini ebbe l’ardire di arrivare a tanto.

Ma non è finita, Matteo Renzi si spinge oltre e sul cammino della riforma costituzionale dichiara: “Ci interessa superare il bicameralismo perfetto, il Paese attende questa riforma da 70 anni” .

Da 70 anni? Cioè esattamente il giorno dopo che fu approvata la costituzione italiana? Il “cazzaro” ci ha abituati a “balle” così grandi che ormai nessuno si stupisce più di nulla, ma qui siamo al limite del TSO. E poi di quale paese sta parlando? Del popolo o delle lobby di massoni che lo sorreggono?

Più questo personaggio si muove e più si comprende il grande pericolo in cui incorre la democrazia in Italia. Un uomo falso, arrogante e dispotico, capace di qualsiasi azione pur di appagare la sua sete di potere.

Il presidente Grasso in questi ultimi giorni è diventato il bersaglio preferito dal premier. Renzi per la prima volta, ha capito che le minacce al parlamento (si anche al parlamento) di andare al voto anticipato in caso di non approvazione della legge, non hanno sortito l’effetto desiderato. Tra deputati e senatori infatti, circola la voce (una quasi certezza) che in caso di caduta del governo Renzi, sia proprio Grasso l’uomo incaricato da Mattarella per prendere il suo posto.

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