Il giorno della verità è arrivato. Questa sera sapremo se per l’Europa ci sarà la speranza per un futuro di “libertà” o la rassegnazione alla sudditanza. E si, questa è la vera posta in gioco, è inutile nasconderlo.
Se vinceranno i “NO” i burocrati dittatori non eletti da nessuno, subiranno la loro prima sconfitta dalla fondazione di questa pseudo unione europea e i popoli capiranno che è possibile cambiare le cose. Il loro incubo peggiore è che i greci possano fare scuola, essere imitati da altri in giro per l’Europa. Ormai sono consapevoli di quanto siano diffusi i sentimenti antieuropei e con quanta forza i vari movimenti da Salvini a Grillo in Italia, la Le Pen in Francia, Podemos in Spagna, ecc.. diffondono slogan sulla necessità di uscire dall’euro, invocando il “recupero della sovranità nazionale”.
Se invece vinceranno i “SI”, nulla potrà più fermare l’ingordigia, l’arroganza e la prepotenza di lobby e banche. Al grido di – il popolo è contento e ci approva -, non ci sarà più limite ne argine alle richieste di schiavizzazione della popolazione e nessun governo sarà più in grado di contraddirli.
Un arroganza e prepotenza sintetizzata nel caso della signora Christine Lagarde direttore del Fondo Monetario Internazionale. Cioè colei che impone a tutti di “pagare le tasse”. La quale ha ammesso che il suo stipendio annuale di 467.940 dollari, ossia 420.000 euro (più altri 83.760 dollari di extra) è totalmente esentasse in quanto l’FMI è un’organizzazione internazionale e non risponde del suo operato a nessuna istituzione. Capite? Il classico “io so io e voi nun siete un cazzo”.
Questa Europa è sbagliata, è nata sbagliata. E’ come organizzare una corsa automobilistica con metà partecipanti che hanno le “Ferrari” e l’altra meta le “Panda”. Non ci sarà ne competizione ne partita. Non funziona.
Un esempio: l’Italia prima dell’entrata nell’euro era la quinta potenza mondiale con la lira, mentre con l’euro: -25% industria, +40% debito; -15% pil, disoccupazione dall’9% al 13%, per non parlare di quella giovanile. Se hai una euro (marco) sopravvalutato rispetto ai tuoi corrispettivi economici e anche sopravvalutato rispetto il tuo maggior competitor (la Germania), che a sua volta ha un euro (marco) svalutato che li permette di gonfiare all’inverosimile l’export senza che il cambio si rivaluti significa che tu Italia hai accettato di distruggere la tua competitività. Cosa che è avvenuta.
L’export UE è da tempo costante il che significa che c’è qualcuno (la Germania) che con il meccanismo sopra descritto sottrae quote commerciali a tutti gli altri. Una pratica che in economia si chiama “frega il tuo vicino”.
Per la Grecia la situazione non è molto diversa, è l’Europa che ha orchestrato il tracollo della sua economia nazionale: tra il 2008 e il 20014 il Pil è calato del 27%, la spesa pubblica reale di oltre il 30% con taglio di salari e pensioni e di quasi un terzo dei dipendenti pubblici. I disoccupati sono arrivati al 27%, i giovani a più del 50%. La Grecia è l’unico Paese Ocse dove il reddito pro capite è rimasto al palo negli ultimi 8 anni. In compenso il saldo di bilancio strutturale è migliorato di 20 punti nell’ultimo quinquennio e la bilancia corrente di 16. Però il debito è schizzato dal 123% al 177 %, complice la lunga recessione.
Ecco perché oggi si definiscono i destini non della sola Grecia, ma di tutti i partecipanti, sia di quelli che hanno le “Ferrari” che di quelli di hanno le “Panda”. Da domani o tutti avremo una bella auto medio-grande, oppure alcuni cambieranno la “Ferrari” con la “Rolls Royce”, gli altri dovranno lasciare anche la “Panda” ……………. per la bicicletta.
La Redazione di Fatti&Avvenimenti.