Approvato nuovo taglio alle pensioni, decreto del ministero del Lavoro del 22 giugno


taglio pensioni

Per effetto del decreto del ministero del Lavoro del 22 giugno e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale,  che prevede la revisione dei coefficienti per il calcolo delle pensioni con quote contributive, gli assegni previdenziali saranno più bassi. Gli effetti saranno operativi dal 1° gennaio 2016.

Quello di ieri rappresenta l’ultimo aggiornamento triennale dopo le varie riforme. La Dini (legge 335/1995), la Damiano (legge 247/2007) e il decreto legge 78/2010. Dalla prossima revisione gli adeguamenti saranno biennali è sarà operativa nel 2019,  secondo quanto ha previsto il decreto Salva Italia (Dl 201/2011). E così un lavoratore medio, con meno di 18 anni di contributi al 1995, che accede quest’anno alla pensione di vecchiaia a 66 anni 3 mesi, a fronte di un montante contributivo di 200mila euro, avrà la “fortuna” di percepire di 18 euro lordi mensili in più rispetto a chi, purtroppo,  andrà in pensione con gli stessi requisiti il prossimo anno.

Inoltre  dal 2016, la pensione di vecchiaia si conseguirà con 66 anni 7 mesi e pertanto, fermo restando l’importo del montante contributivo, la pensione scenderà soltanto – si fa per dire – di 8 euro al mese.
E meno male che – a dire di Renzi – questo governo ha abbassato le tasse.

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