Siria: Putin chiude i cieli del nord del paese

Siria: Putin chiude i cieli del nord del paese

Putin--missiles-s-300E’ solo il primo passo verso la riconquista della sovranità del paese, Putin infatti, da 72 ore ha interdetto a tutti gli aerei della coalizione i cieli del nord della Siria.

La zona è chiamata con il nome in codice di “Box 4” . La conferma è arrivata direttamente dal comando della Air Force statunitense.

I russi hanno militarizzato la zona, nota come il “corridoio Azaz” che si trova lungo il confine turco, missili terra-aria russi sono stati disposte dai soldati governativi a protezione della zona ed ora, per qualsiasi aereo, è praticamente impossibile sorvolarla senza essere intercettato ed abbattuto. A seguito di ciò la coalizione internazionale guidata dagli americani, ha deciso di sospendere ogni tipo di attività per evitare incidenti.

La capacità missilistica stratificata russa con i sistemi S-300/400 di colpire qualsiasi cosa si alzi in volo è ben conosciuta dalla Nato e i suoi alleati, motivo per cui non è stato ritenuto necessario rischiare. Oltre ai voli dei bombardieri, sono stati bloccati anche i voli di comando, controllo, comunicazione e ricognizione UAV.

I sistemi S-300/400, ad oggi, sono la punta di diamante più evoluta dei sistemi di difesa terra-aria russi, in grado di proteggere qualsiasi area di importanza strategica. Basti pensare che una sola batteria può attaccare contemporaneamente più di una mezza dozzina di obiettivi in volo, compresi gli F-22 Raptor già operativi nella zona.

Lo Stato islamico non ha nessuna forza di attacco aero in campo quindi appare evidente che i russi hanno predisposto questi sistemi d’arma per contrastare l’invadenza – così è stata definita da Assad – degli aerei della coalizione sui cieli siriani senza l’autorizzazione del legittimo governo eletto.

Mosca quindi in accordo con il suo storico alleato, non si è fatto sfuggire la ghiotta opportunità di blindare una nazione che considera sua e contemporaneamente di testare le nuove armi e la capacità di risposta di Nato e Stati Uniti. L’esperienza siriana farà da modello alla futura tattica militare russa.

Questa zona, unita alle altre della Siria dove sono presenti le installazioni militare russe, sono solo le prime zone già operative “no fly”, infatti a breve Putin, dopo avere completato il posizionamento dei sistemi S-300/400 su tutto il territorio blinderà completante i cieli siriani. A quel punto sarà “scacco matto”.

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