La società RWM Italia S.p.a. di Ghedi (Brescia), sussidiaria della multinazionale tedesca Rheinmetall, si difende dicendo:“Per ragioni contrattuali e di sicurezza, non siamo autorizzati a divulgare informazioni in merito ai nostri clienti o alla tipologia e all’oggetto dei nostri contratti. Tutte le esportazioni di materiali d’armamento sono eseguite da RWM Italia SpA nel rigoroso rispetto delle leggi Italiane”. e da questo punto di vista hanno ragione, cosa che conferma ancora una volta se c’è ne fosse bisogno, il nostro articolo di ieri “I potenti si arricchiscono con la guerra: le Borse salgono e Parigi è la migliore”
Il loro punto di vista è anche questo: “produciamo armi, a qualcuno li dobbiamo vendere” e Riyad rappresenta il principale cliente dell’industria militare italiana. L’ultimo carico di ordigni fabbricati dalla RWM Italia S.p.a. di Domusnovas, nel Sulcis, era decollato sempre da Cagliari lo scorso 29 ottobre alla volta della base aera saudita di Taif.
I sauditi, ormai è noto perché pubblicamente accusati da Putin, sono i primi finanziatori dell’Isis, ne deriva che l’Italia è almeno complice delle atrocità che ufficialmente solo a parole, vengono condannate. Ricorda un po, la “tela di Penelope”, di giorno si tesse e di notte si disfa.
Mauro Pili di Unidos riferisce che “La richiesta di autorizzazione giunta all’Enac riguarda anche questa volta un cargo 747 della compagnia azera Silk Ways con la stessa destinazione”ed ancora: “Camion carichi di pallet pieni di bombe sono in partenza dallo stabilimento RWM di Domusnovas. La scelta di fare tutto di notte è dettata dall’esigenza di non dare nell’occhio come l’ultima volta. So per certo che questa nuova consegna, inizialmente prevista via mare a bordo della portacontainer Jolly Cobalto attesa al porto di Sant’Antioco, è stata velocizzata per l’urgenza di rifornimento del committente saudita”.
Le armi partite stanotte ufficialmente sono destinate in Yemen, ma nulla impedisce che possano andare i qualsiasi altro posto ad esempio la Siria. In ogni caso qualsiasi sia la destinazione, il risultato non cambia: morti, solo e comunque morti.
Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.
Ma, dio io, ‘sa volete he capiscano taliano, velli lì?