La prefettura congela gli eletti in Puglia: la legge è sbagliata


Michele-Emiliano

Non bastava il caos in Campania sul caso De Luca, con la regione ancora in attesa di avere un’amministrazione, ora anche in Puglia, proprio dove la vittoria del Pd sembrava la più limpida e semplice da gestire, si apre un’altra questione di ordine legale che potrebbe rimettere in discussione se non il governatore Michele Emiliano, ma la composizione della giunta.

La prefettura infatti, a causa di un emendamento trascritto male, non può proclamare gli eletti. Due i problemi: la legge elettorale con cui 2 milioni di elettori sono andati a votare domenica 31 maggio sarebbe – a detta dei firmatari – piena di “errori materiali”: se fossero confermati, farebbero saltare in aria tutti i giochi di distribuzione delle poltrone in consiglio regionale in atto dal 31 maggio scorso.

Il primo caso è stato sollevato dalla prefettura di Bari, Regione Puglia e Innovapuglia (la società partecipata che si è occupata di gestire il conteggio dei voti alla chiusura delle urne) inviata ai presidenti del consiglio e della giunta regionale, oltre che all’ufficio centrale della Corte d’appello.

Il secondo caso è stato sollevato dal consigliere regionale uscente Davide Bellomo. Entrambe le segnalazioni hanno spinto il presidente del consiglio, Onofrio Introna, a convocare con urgenza per lunedì mattina l’ufficio di presidenza.

Infatti, in una lettera firmata dal viceprefetto, dalla direttrice d’area Domenica Gattulli e da vari funzionari, si fa notare che il testo della legge sul Bollettino ufficiale non corrisponde a quanto riportato nel resoconto stenografico. Ecco spiegato il perchè gli eletti non fossero stati ancora proclamati.

Il problema nascerebbe dall’emendamento numero 31” e dalle seguenti lunghe trafile di articoli e commi sostitutivi di altre norme precedenti che l’assemblea regionale ha approvato . Quell’emendamento sostituisce le parole “delle cifre elettorali di lista espresse in percentuale del relativo quoziente circoscrizionale. A tale scopo moltiplica per cento la cifra elettorale di ciascuna lista e divide il prodotto per il quoziente circoscrizionale di cui al precedente comma 5, lettera a), n.1)” con le parole “dei voti residuati espressi in percentuale del relativo quoziente elettorale circoscrizionale di cui al comma 6, iniziando dalla prima circoscrizione alla quale non è stato ancora attribuito il seggio”. Succede però che nella stesura della legge del 13 marzo scorso «il disposto del menzionato comma 6 corrisponde a quello di cui al comma 5, lettera e) e non a quello di cui al 5 comma, lettera a), numero 1, come erroneamente dichiarato nel comma 6, lettera a), numero 5) del testo normativo pubblicato. Inoltre, ci sarebbero altre anomalie che renderebbero non chiara la proclamazione dei vincitori.

In pratica, la prefettura si troverebbe di fronte ad un grande pasticcio in grado di fare saltare i giochi per l’assegnazione delle poltrone. Per questo i tecnici hanno chiesto al presidente uscente Introna di sanare l’errore in maniera “tempestiva, per non pregiudicare i lavori che si accinge a compiere l’Ufficio centrale regionale”.

La segnalazione invece, del consigliere uscente Davide Bellomo, fa riferimento alla pagina 34 della nuova legge elettorale e riguarda un emendamento dell’articolo 8, noto come “riallinea-seggi”. Anche questo può far saltare i giochi già fatti dell’assegnazione dei seggi nel nuovo consiglio.

Insomma, una bella gatta da pelare che rimette tutto in discussione compresi i consiglieri eletti del PD proprio dove tutto sembrava essere perfetto…………….. ma non sarà che “Renzi porta male?”

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