Primarie PD: cinesi i fila.. con telefonino

Primarie PD: cinesi i fila.. con telefonino

A Milano tra ieri ed oggi, si sta consumando l’apoteosi del pensiero renziano. Le primarie cittadine per la scelta del candidato a sindaco della città, si sono trasformate in una farsa.

cinesi
Primarie PD: cinesi in coda

Ieri in fila per votare il nome “consigliato” di Giuseppe Sala, ci sono state code interminabili di cinesi, molti dei quali, intervistati dai numerosi cronisti accorsi “all’evento”, non sanno nemmeno parlare italiano e di conseguenza si “presume” non sappiano nemmeno chi sia Sala.

Moltissimi di loro all’uscita dai seggi, senza troppo pudore – in fondo non sanno nemmeno cosa stanno realmente facendo – tirano fuori la scheda elettorale e davanti a tutti si fanno una bella foto, per farne che vi chiederete? Per ricordo dell’importante evento? Per mandarlo in Cina ad amici e parenti e mostrare le usanze italiane? Forse… ma qualcuno vocifera che si tratta solo di certificare uno scontrino da mostrare alla “cassa” per ricevere il giusto compenso.

La nuda sintesi di queste primarie è tutta qui, racchiusa in queste poche parole, il resto è retorica e gioco delle parti. Una parte del partito – quella renziana – nega spudoratamente l’evidenza, un’altra parte, quella avversa – la cosiddetta sinistra DEM – fa finta di protestare o minimizza ciò che sta accadendo.

cinesi in fila
cinesi al voto

Il responsabile sicurezza PD Emanuele Fiano definisce “irricevibili e disgustose” le critiche e sottolinea che i cittadini stranieri che hanno votato ieri sono stati solo il 4% , tutti regolarmente residenti a Milano. A dargli manforte le associazioni delle varie comunità straniere, somali, cinesi e sudamericani, che – qualcuno dice “imbeccati” – hanno diffuso un comunicato unico nel quale smentiscono che ci sia stato “voto di scambio”.

Per la cronaca, ieri i seggi sono stati 9, uno per ogni zona della città, aperti dalle 8 alle 18, con un totale di 7.750 votanti. oggi saranno 150 in tutta la città, aperti dalle 8 alle 20.

Poi ci sono i piccoli partiti satelliti: i peggiori. SEL che aveva annunciato che nulla avrebbe avuto a che fare con Sala e sopratutto con il PD renziano, ha fatto marcia indietro e partecipa alle primarie, con un marchio che di fatto non esiste più, avendo aderito a Sinistra Italiana che invece non partecipa. I soliti doppi giochisti e poi si chiedono perché l’opposizione di sinistra con qualunque nome o sigla si presenti, non riesce a superare il 3%.

Non ci resta che attendere l’esito – piuttosto scontato – di queste consultazioni farsa e proclamare il nome del… vincitore.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.

2 Risposte a “Primarie PD: cinesi i fila.. con telefonino”

  1. Alle Amministrative hanno diritto a votare tutti i residenti , quindi anche gli stranieri. I dati dicono che ieri hanno votato solo il 4% di stranieri alle Primarie del Centro Sinistra . Di questi quanti saranno i cinesi ? Il 2 o 3 % ? Non potranno certo condizionare il risultato finale . Ma poi , scusate , perché non dovrebbero votare chi vogliono ? Come al solito quando si va dentro la notizia si scopre che è una bufala …………….

    1. Li ha contati lei? Noi avevamo presente sul posto il nostro corrispondente che non potuto materialmente contarli, anche perche non poteva essere contemporaneamente in tutti i seggi, ma le assicuro che arrivavano a flotte. Quanti fossero, non lo sappiamo, ma neanche lei, una cosa è certa, non parlavano italiano e non sapevano cosa facessero. A noi questo basta per giustificare l’articolo, fosse anche uno solo, dimostra la volantà di condizionare la votazione. l’unica bufala è il suo commento di parte.

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