Salute & Benessere. Caldo e Gambe gonfie: Ecco come limitarne i fastidi

Salute & Benessere. Caldo e Gambe gonfie: Ecco come limitarne i fastidi

L’estate fa segnare temperature da record e per chi cammina molto – per svago, turismo o lavoro – si presenta un problema non da poco: le gambe gonfie e pasanti

Gambe pesanti, caviglie gonfie, piedi dolenti, prurito, formicolii: questi alcuni dei fastidi che, con l’aumento delle temperature, tendono maggiormente a manifestarsi nelle persone, soprattutto donne (per il loro assetto ormonale), soggette a disturbi circolatori dovuti all’insufficienza venosa e alla fragilità capillare.

Tali condizioni sono generalmente causate da un ristagno di sangue nelle vene o di liquidi nei vasi linfatici che determina la comparsa dei sintomi, che si manifestano soprattutto la sera, specialmente al termine di una giornata faticosa, oppure quando si rimane seduti o in piedi per lungo tempo. Anche viaggiare per molte ore, costretti in una posizione scomoda, favorisce l’insorgenza del dolore e del gonfiore alle gambe che diventano più frequenti e fastidiosi d’estate, quando le temperature favoriscono la dilatazione delle vene degli arti inferiori.

I sintomi prima evidenziati possono essere alleviati con qualche accorgimento e con uno stile di vita più sano. Ecco qualche semplice consiglio.

1. Praticare attività fisica: lo sport è fondamentale per mantenere attiva la circolazione negli arti inferiori. È sufficiente praticare attività fisica due o tre volte a settimana, variando, se possibile, la tipologia di allenamento. Sono particolarmente indicati gli sport in cui sono impegnati gli arti inferiori sotto carico, come il jogging, la bicicletta e il trekking. Camminare, infatti, favorisce il mantenimento di un buon ritorno venoso poiché vengono “spremuti” i capillari presenti nella pianta del piede e si attiva la pompa muscolare che spinge il sangue verso il cuore.

2. Perdere i chili di troppo: le persone sovrappeso e con girovita abbondante soffrono più frequentemente di insufficienza venosa in quanto il peso ostacola il ritorno venoso al cuore.

3. Adottare un’alimentazione equilibrata, ricca di verdura e frutta (specie quella “rossa”, naturalmente ricca di sostanze vasotoniche) povera di grassi saturi, con un adeguato apporto di cereali integrali (che, per la loro ricchezza in fibre, aiutano il transito intestinale), ed una idratazione adeguata (almeno due litri di liquidi al giorno) combatte il gonfiore agli arti inferiori.

4. Combattere la sedentarietà e le posizioni obbligate. Se si è impegnati in un’attività che costringe a stare a lungo fermi in piedi, il consiglio è di far lavorare le caviglie sollevandosi sulle punte, almeno per due minuti ogni ora. Se, invece, si rimane a lungo seduti, si dovrebbero sollevare le gambe almeno per un quarto d’ora, tre volte al giorno, oltre a utilizzare una pedana poggiapiedi. Un’altra buona regola è quella di evitare di accavallare le gambe.

5. La notte, dopo una giornata di fatica, è bene riposare con le gambe sollevate. Bisognerebbe inclinare il letto in modo che le estremità inferiori rimangano sollevate di 15-20 centimetri.

6. Usare tacchi alti con moderazione. È importante mantenere la curvatura naturale del piede, evitando di sfoggiare tacchi troppo alti, che possono compromettere il ritorno venoso.

7. I vestiti troppo fascianti, proprio come il sovrappeso, ostacolano la corretta circolazione.

8. Piuttosto che fare un bagno caldo, possibile causa di vasodilatazione, che affatica le pareti delle vene, è preferibile lavarsi con acqua fresca corrente per ottenere un’ottimale azione tonificante sulla circolazione.

9. È utile praticare dei massaggi, per riattivare la circolazione delle gambe. Per aumentare il loro beneficio si potrebbe praticarli associati a un getto di acqua fresca o applicando un flebotonico (gel, crema), che aiuta a ridurre il gonfiore agendo sulla circolazione e, in particolare, sui capillari venosi, proteggendoli e rendendoli maggiormente elastici.

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.

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Pubblicato da Accursio Miraglia

Accursio Miraglia, nato a Sciacca il 27-12-68 Nel 1994 Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma – Policlinico Gemelli) Nel 1998 Specializzazione con Lode in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria), Università di Tor Vergata (Roma) Dal 1998 al 2006 partecipa a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dall’Accademi Italiana di Medicina Manuale Dal 1998 al 1999 Assistente medico, responsabile area riabilitativa Casa di cura "Villa Fulvia", Roma Dal 1999 ad oggi Direttore Sanitario del Centro di Educazione Psicomotoria s.r.l, centro di fisioterapia accreditato presso il SSN Dal 2009 è consulente tecnico d'ufficio presso il Tribunale di Sciacca e gli uffici del Giudice di pace di Sciacca, Menfi e Ribera. Dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Dal 2015 ricopre il ruolo di docente presso il “Corso-Teorico pratico di Medicina Manuale” organizzato dalla SIMFER (Società Italiana di medicina Fisica e Riabilitativa) con la collaborazione Società Italiana di Medicina Vertebrale (MEDVERT) e le Università “la Sapienza” e Tor Vergata” di Roma.