Referendum: il quorum non c’è, il fronte anti Renzi si

Referendum: il quorum non c’è, il fronte anti Renzi si

Il quorum non è stato raggiunto, ma 15milioni di italiani, andando a votare, hanno detto chiaramente di essere anti Renzi.

referendumChiariamo subito una cosa, la legge costituzionale che fissa un quorum sui referendum abrogativi va cambiata. Chi per sua scelta non partecipa alle dinamiche della vita pubblica e della collettività, non può incidere e penalizzare la vita degli altri cittadini.

Il preambolo dopo il risultato del referendum appena conclusosi era doveroso. L’esito era scontato, troppi i presupposti che portavano a questo finale. In primo luogo la disaffezione degli italiani a recarsi alle urne, l’astensionismo infatti è il primo partito con oltre il 40%.

Anche nei grandi appuntamenti elettorali, il numero dei votanti ormai si aggira tra il 65 ed 70 % degli aventi diritto, alle europee votarono appena il 50%, figurarsi per una consultazione tecnica, di cui pochissimi erano a conoscenza dei reali quesiti, anche a causa della “voluta” disinformazione.

Il secondo dato è, che gran parte degli italiani, quelli che non vivono nelle vicinanze del mare, non hanno sentito come loro questa problematica, a questi si aggiungano tutti coloro che per appartenenza politica hanno seguito le indicazioni di Renzi di non andare a votare ed ecco pronto il “polpettone”.

Quindi solo spine? Non proprio. I dati analizzati con la doverosa riflessione, danno indicazioni precise, che il premier ha colto immediatamente. Non si spiegherebbe diversamente il nervosismo mostrato durante la conferenza stampa indetta immediatamente dopo la divulgazione dei dati ufficiali.

A votare sono andati quasi 15 milioni di italiani e chi l’ha fatto, ha voluto così esprimere il dissenso al premier, che fermano il quorum al 32% circa, ma che sono comunque il 50% in più dei 10 milioni che alle europee votarono per il PD, consegnando a Renzi quel 40% che continua a “sbattere” in faccia ai suoi oppositori.

Ed ecco spiegato il nervosismo del premier, che ha capito di avere vinto una battaglia – solo perché l’avversario non si è presentato – ma che potrebbe perdere la guerra, che si presume terminerà ad ottobre con l’altro referendum in cui non c’è quorum.

Questi numeri indicano inequivocabilmente, che si è costituito un fronte antirenziano, che si materializzerà nelle amministrative del 5 giugno, ma ancora di più al referendum Costituzionale di ottobre, nel quale non è richiesto alcun quorum, che potrebbe quindi rappresentare la madre di tutte le battaglia e la fine definitiva della sua carriera politica.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.