L’arrogante supponenza di Napolitano: non testimonierò “richiesta di assurda vaghezza”

L’arrogante supponenza di Napolitano: non testimonierò “richiesta di assurda vaghezza”

napolitanoIn una lettera di cinque pagine l’ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano, scrive alla corte d’assise di Caltanissetta per spiegare ai giudici che non è il caso di ascoltarlo come testimone sulla trattativa Stato-mafia.

“La mia deposizione sarebbe ripetitiva” dice, citando l’audizione avvenuta al Quirinale e attacca: “Sorprendente e inesplicabile la sconfinata comprensività della richiesta”. Poi affonda il colpo: “le energie processuali non vanno ‘disperse’, per di più per cercare di soddisfare richieste “di assurda vaghezza”.

Parole dure, pronunciate, anzi scritte da chi dovrebbe dare l’esempio del rispetto delle istituzioni. Invece “Re Giorgio”, ha conferma di questo appellativo, “sbeffeggia” i magistrati e con “arrogante supponenza”, si rivolge a loro con le frasi sopra citate.

Ricordiamo che Napolitano è stato citato come teste nel processo Borsellino Quater, a chiederne la convocazione è stato il legale di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso. Il processo, è quello nato dalle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, che aveva ricostruito la fase operativa della strage di via d’Amelio.

La testimonianza di Napolitano davanti ai giudici nisseni è inerente agli anni trascorsi al vertice della Camera dei deputati ed è stata richiesta a seguito di un capitolato di prove. Ovviamente l’ex capo dello Stato nella sua lettera, prova a smontare tutto punto per punto e spiega di non aver avuto “alcun ruolo nella formazione di quello o di altro governo della Repubblica”, riferendosi all’avvicendamento tra Vincenzo Scotti e Nicola Mancino nel ruolo di ministro dell’Interno nel giugno del 1992.

Un passaggio questo, che per gli inquirenti palermitani è considerato propedeutico all’interlocuzione tra pezzi delle Istituzioni e Cosa nostra. Inoltre precisa di non essere “venuto a conoscenza di alcun fatto rilevante ai fini penali né per questo, né per altro processo: “ove ciò fosse avvenuto naturalmente lo avrei e da tempo, dichiarato alle autorità competenti”. E continua, fronte di ciò “La mia deposizione non sarebbe rilevante e sarebbe ripetitiva”, scrive l’ex presidente al giudice Antonio Balsamo.

L’audizione è comunque stata fissata per il prossimo 14 dicembre, recependo la richiesta dall’avvocato Fabio Repici, legale di parte civile di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato assassinato il 19 luglio 1992.

Napolitano in questa lettera , oltre a chiedere alla corte di cancellare la sua testimonianza, fa notare di essere già stato interrogato nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia e precisa: “In quell’occasione ho avuto modo di illustrare ampiamente fatti e vicende politico-istituzionali di cui sono venuto a conoscenza nella mia qualità di presidente della Camera nello stesso giro di anni e in relazione ad accadimenti storici largamente coincidenti”, di conseguenza “la ripetizione di quelle dichiarazioni o l’eventuale evocazione di altri ricordi personali, peraltro lontani nel tempo, attinenti a vicende connesse, non darebbero lumi su nulla di significativo”.

Napolitano si sente chiaramente al di sopra di qualunque istituzione, l’impressione che si ha e che avverta come un “fastidio” dover parlare con chi reputa al di sotto delle sua persona o comunque non “all’altezza” del suo rango. Ora però, fastidio o meno, toccherà alla Corte decidere se accettare o meno le richieste dell’ex capo dello Stato.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.

Una risposta a “L’arrogante supponenza di Napolitano: non testimonierò “richiesta di assurda vaghezza””

  1. Davvero INDEGNO del ruolo che ha rivestito e che tuttora riveste, Giorgio Napolitano! Una figura losca, irri-
    spettosa sia delle Istituzioni che dei cittadini! Non avrei mai creduto arrivasse a tanto: è il tipico esempio di
    politico che ha piegato le Istituzioni a fini e prestigio personali ,così come non gli è mai importato nè il bene della Nazione nè quello in particolare della sua regione, la Campania! L’unica cosa veramente importante per lui è sempre stata solo quella di trovare il modo e l’alibi di aumentarsi a dismisura lo stipendio, a dispetto di tanti cittadini che si suicidano per le numerose difficoltà a cui vanno incontro per tirare avanti con la vita,
    grazie anche a leggi-vergogna che egli stesso ha voluto, favorito e firmato.La sua presidenza spero venga
    ricordata come una delle pagine più sciagurate e più drammatiche della Storia del ns Paese!

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