Genova, ora è disastro: cede diga di contenimento. Petrolio in mare

Genova, ora è disastro: cede diga di contenimento. Petrolio in mare

la situazione è tragica, il ministro Galletti per fronteggiare il disastro, invia due navi dotate di tutte le idonee attrezzature per un intervento anti-inquinamento sulle macchie di greggio che ormai hanno raggiunto il mare.

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Il sindaco di Genova Marco Doria tentando di minimizzare l’accaduto ha dichiarato che “le panne oceaniche di contenimento hanno retto” e che “Presumibilmente il petrolio in mare è quello che era uscito domenica scorsa nelle prime ore dell’incidente alla Iplom”. Ma i fatti confermano che la diga di contenimento predisposta nei giorni scorsi non ha retto.

Intanto per tentare di arginare l’emergenza determinata dalla presenza di greggio nei torrenti genovesi e in mare a causa della rottura di una condotta utilizzata dall’oleodotto Iplom è stato convocato un tavolo tecnico.

Come prevedibile, in tutta la Liguria è stata proclamata l’allerta gialla (la più bassa) per la pioggia, che ora cade abbondante su Genova rispetto ad alcune ore fa. L’assessore comunale alla Protezione civile Gianni Crivello si affida al destino: “Speriamo che reggano le panne oceaniche”. I tecnici per evitare che il livello d’acqua nel torrente si innalzasse ulteriormenteintanto, hanno aperto un altro argine per farlo defluire.

Intanto proseguono incessanti le operazioni di bonifica nel letto del Polcevera, nel Fegino e del Pianego. Sono 29 gli autospurghi in azione e altri 20 sono pronti a intervenire in caso di necessità, con due escavatori nell’alveo del Fegino e uno più piccolo nel Pianego. Lungo i torrenti sono state stese grandi briglie sifonate che separano l’olio dall’acqua: cinque nel Polcevera e una nel Fegino, mentre altre più piccole sono nel Pianego.

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