La Guidi si dimette, ma la “prezzemolino” Boschi è ovunque

La Guidi si dimette, ma la “prezzemolino” Boschi è ovunque

È uno tsunami quello che in queste ore si è abbattuto su Matteo Renzi, tanti fatti tutti in una volta, il premier non li aveva previsti.

dimissioni-guidiSi inizia con l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, che presenta il suo libro-vendetta “Un marziano a Roma” e annuncia che non si ricandiderà. Il libro per la verità è una “pistola a salve”, Marino promette molto, ma di prove neanche l’ombra. Quindi qui Renzi tira un sospiro di sollievo: pericolo scampato.

Ma poi arriva il Tar di Firenze – qui la faccenda si fa più seria – che si, rigetta il ricorso del M5S, ma solo per motivi tecnici e ordina al sindaco di Firenze Dario Nardella, di consegnare gli scontrini e di pagare le spese processuali: “La sentenza è chiara e inequivocabile: ‘l’accesso dei consiglieri comunali – si può leggere nel dispositivo – è strumento di controllo e verifica del comportamento dell’amministrazione, in funzione di tutela di interessi non individuali, ma generali, e costituisce espressione del principio democratico dell’autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della collettività”, commentano i parlamentari del M5S. Questa vicenda dunque, riparte e gli sviluppi potrebbero essere assai imprevedibili.

Infine ieri “esplode” il caso dell’ormai ex ministro Federica Guidi, che travolta da un’intercettazione telefonica, troppo esplicita per essere contestata, nel tentativo di minimizzare i danni al governo, ha rassegnato immediatamente le dimissioni.

La sua difesa è imperniata sulla “buona fede”, ma il suo “interessamento” all’emendamento che tanto serviva al suo fidanzato – Gianluca Gemelli, indagato dalla Procura di Potenza – nell’ambito del caso Tempa Rossa, almeno da quanto riportato negli atti dell’inchiesta, è troppo evidente.

L’inchiesta della Squadra mobile di Potenza infatti, ha scoperchiato una serie di irregolarità in una serie di attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti. E l’aspetto giudiziario travolge il governo per quello che emerge dalle intercettazioni telefoniche tra il ministro Guidi e il suo fidanzato, in cui viene citata anche il ministro Maria Elena Boschi. E qui la “botta” è completa.

Nelle intercettazioni infatti, con la frase “la Boschi è d’accordo” entra anche Maria Elena Boschi, il ministro già al centro di altre”attenzioni” – Banca Etruria e l’affare di famiglia – diventa dunque parte dal caso poiché citata espressamente dalla Guidi.

Il mix di questi fatti, potrebbe trasformarsi in qualcosa di difficilmente gestibile, le opposizioni – tranne l’alleato occulto Forza Italia, che si trincera dietro il garantismo – sono tutte concordi nel chiedere la “testa” del ministro Boschi.

Da Grillo, Salvini, Meloni e Scotto di S.I. arrivano nuove richieste di dimissioni e si sa, a forza di perforare sempre lo stesso punto, alla fine il buco si fa. La partita è ancora all’inizio e rischia – per il premier – di fare da apri pista al referendum del 17 aprile, gli interessi della Guidi e compagno, infatti sono proprio su quel settore: una pubblicità “gratuita”, di cui il governo del “meglio non votare”, avrebbe fatto volentieri a meno.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.