Fassina spezzetta la sinistra e Rodotà incorona Di Battista

Fassina spezzetta la sinistra e Rodotà incorona Di Battista

fassina-rodotà-dibattistaLa sinistra italiana, cioè quella parte che asserisce – e non a torto – che il Pd è ormai un partito di centrodestra, sembra esplosa in mille pezzi, effetto “coriandoli”. Analizziamo dunque il quadro riferito alle elezioni nel comune di Roma, che al momento sembrano quelle che si sono potate più in avanti con il lavoro.

“Possibile”, la nuova formazione di Civati, non vuole alleanze con i suoi “confratelli” e – al momento – candida Magi. l’uscente Marino si dichiara disponibile a fare le primarie col Pd, ma nel caso gli impedissero di partecipare, cosa assai probabile, si ricandiderebbe da solo sostenuto al momento da SEL. Fassina ieri ha sciolto le riserve e si candida per “S.I.”… che vuol parlare con tutti, ma non di primarie, ma in compenso, pensa già al ballottaggio in appoggio al M5Stelle.

Sembra la divisione dei “pani e dei pesci”, ma loro non sono “Gesù” e quindi difficilmente potranno operare il miracolo  della “moltiplicazione”. Nel cielo della sinistra che, se permettete, non esiste ancora o comunque non al momento, regna tanta confusione.

Questa situazione è stata stigmatizzate ieri dal prof. Stefano Rodotà e dal direttore di Micromega Flores d’Arcais, personalità da sempre legati alla sinistra classica italiana, che ieri in una convention nella Sala Umberto, un vecchio teatro nel centro di Roma, hanno ufficialmente incoronato Alessandro Di Battista e di conseguenza il M5S, come l’unica salvezza per l’Italia, ufficializzando di fatto pubblicamente il fallimento della sinistra come opposizione ed alternativa al dominio del renzismo di oggi e del berlusconismo di ieri.

Di questo evento di ieri, vogliamo citare un momento che è emblematico di ciò che è successo e di quale fosse il clima all’interno del teatro. Alessandro Di Battista in uno dei suoi interventi, inizia a citare l’asilo nido realizzato dal sindaco grillino di Pomezia. Il prof. Rodotà all’udire quelle parole si infiamma: “Gli asili erano le bandiere del Pci in Emilia, venivano da tutto il mondo a studiarli. Sono un pezzo della cultura della sinistra, dei diritti sociali, che non può essere abbandonato”. La platea molto eterogenea formata da grillini, da reduci dei girotondi e dai delusi delle sinistre frantumate, si appassiona e ritrova entusiasmo. Dalla prima fila della platea di ode un drido: “È finito tutto dopo la morte di Berlinguer!”e Rodotà con un sorriso amaro annuisce e conferma: “Forse è proprio così”.

Ecco sta tutta qui la sintesi di questa manifestazione, che descrive con i fatti l’attuale quadro politico e cosa probabilmente succederà in primavera nelle elezioni amministrative. Certo Roma non è tutta l’Italia, ma ne è comunque la capitale e da sempre ha condizionato il destino politico di questa nazione.

É le destre? La situazione su quel versante non è migliore rispetto a quello delle sinistre, ma di questo ne parleremo approfonditamente in altro articolo.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.