Caso Consip. Il vero scandalo su Tiziano Renzi? Che per lui è un “complotto”, per altri no

Caso Consip. Il vero scandalo su Tiziano Renzi? Che per lui è un “complotto”, per altri no

Tempo fa sentii il bisogno di dire la mia sulla storia del Papà Tiziano. Non per un particolare impulso di generosità, ma perché, francamente, quell’imputazione per il “nuovo” reato “giustizialista”, il 346 bis c.p. non mi convinceva e non mi convince anche se ne fosse fatto addebito al più losco dei personaggi.

Precisai che, comunque, quell’ambiente “etrusco” in cui era venuto su Matteo non mi piaceva affatto e non mi convinceva l’abbondanza di mezzi con il quale il galletto avevo potuto iniziare la sua corsa politica.

Ora viene fuori la contestazione della genuinità di certe prove. E’ un’altra cosa dalla questione della dubbia costituzionalità del reato contestato. Ma quando le fattispecie di reato previste da leggi oggi di moda, sono evanescenti, quando i confini tra reato e condotta penalmente non illecita sono contorti e bislacchi, è facile che qualcuno sia portato alla forzatura disinvolta delle prove, come già il legislatore è stato disinvolto nella formulazione della condotta da punire.

Non c’è dunque uno “scandalo” del Papà dell’ex ducetto?

Forse uno “scandalo” c’è. Nel senso che questo intraprendente Papà Tiziano è indiscutibilmente un privilegiato. Altri, benché inquisiti con prove indiscutibilmente false, sono finiti in galera e ci sono restati non poco. Assolti definitivamente si continua all’infinito a considerarli come li ha descritti un pentito bugiardo, come sembra si debbano ritenere per quella intercettazione poco chiara, per quella frase su di lui pronunziata da un P.M. tronfio ed ottuso. Per Tiziano è “complotto”.

E’ una colpa trattare diversamente (molto diversamente) Papà Tiziano? Ci mancherebbe altro! Ma lo scandalo c’è.

Lo scandalo per il quale ci sono Tiziani e Tizi qualsiasi trattati tanto diversamente.

Ne parleremo ancora.

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Mauro Mellini

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Mauro Mellini

Pubblicato da Mauro Mellini

Eletto deputato nel 1976, ha combattuto le più note battaglie radicali per poi allontanarsi dal partito alla fine degli anni ottanta in concomitanza con la scelta del Partito Radicale di trasformarsi in soggetto transnazionale e di non partecipare più a competizioni elettorali italiane. Successivamente ha ricoperto il ruolo di componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Editorialista e saggista, è autore di numerosi scritti, in cui con vena polemica indaga sulle storture della legge. Il suo testo più noto è Così annulla la Sacra Rota (Samonà & Savelli), che contribuì fortemente all'approvazione della legge sul divorzio. Nel 2006 ha fondato insieme ad Alessio Di Carlo il periodico on line GiustiziaGiusta, dedicato ai temi della giustizia in chiave garantista. È stato ed è uno dei primi e più strenui difensori del garantismo, a partire dal celebre caso Enzo Tortora.

Una risposta a “Caso Consip. Il vero scandalo su Tiziano Renzi? Che per lui è un “complotto”, per altri no”

  1. Quello che è successo alla CONSIP non lo sapremo mai.La Magistratura anche in questo caso dimostra una certa faziosità e l’impressione che ben poco anche i magistrati inquirenti hanno capito. A mio avviso si dovrebbero prima fare indagini approfondite,senza pregiudizi,poi intervenire verso i responsabili del fatto con decisione e fermezza , senza aspettare che una certa stampa giustizialista monti il tutto con la conseguenza che a breve non si verrà a sapere più nulla.

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