Il reddito di cittadinanza al pari dell’abolizione della legge Fornero, è stato il fattore scatenante che ha condotto la Commissione europea sul “viale” della bocciatura della manovra italiana
Secondo i burocrati europei, reddito di cittadinanza e l’abolizione della legge Fornero, faranno crescere il debito pubblico, secondo, il governo invece, faranno ripartire l’economia: chi ha ragione? Lo si saprà solo dopo avere sperimentato le due misure. Al momento l’unica cosa certa, è che gli “esperti” di economia, negli ultimi 20 anni non ne hanno mai azzeccato una.
Ma senza essere esperti di economia, una cosa è certa, se dai soldi a chi non li ha, li spende per comprare principalmente merce di prima necessità, rimettendo in circolo i miliardi erogati e se le aziende vendono sono costrette a produrre e quindi ad assumere personale. Sarà quindi la ricetta giusta per l’Italia… vedremo.
Il reddito di cittadinanza, che dovrebbe entrare in vigore tra marzo-aprile del 2019, è la proposta simbolo del Movimento 5 Stelle, mentre l’abolizione della Fornero, quella della Lega di Matteo Salvini.
Ma vediamo nel dettaglio, chi avrà diritto a percepire il reddito di cittadinanza, quali requisiti dovrà avere e quanto percepirà.
La misura sempre secondo le previsioni, costa 9 miliardi a cui si aggiunge un miliardo per il rafforzamento dei centri per l’impiego. Il contributo erogato sarà di 780 euro mensili e verrà caricato sul bancomat.
I requisiti per accedere alla misura economica sono stringenti, così come quelli per mantenerla nel tempo ed ecco quali sono: essere maggiorenne; essere disoccupato; avere un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà in Italia, stabilita dall’Istat; percepire una pensione inferiore alla soglia di povertà; essere residenti in Italia da almeno 10 anni.
Coloro che hanno un reddito pari a zero hanno diritto all’importo per intero, mentre per gli altri rappresenterà un’integrazione al reddito per raggiungere i 780 euro. La quota del reddito di cittadinanza cambia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare.
Ecco alcuni esempi. Alle famiglie con un componente vanno 780 euro, per le famiglie di 2 componenti si parte dal valore medio di 1.092 euro che applica la scala di equivalenza nell’ipotesi semplificatrice che i nuclei siano composti per il 50% da due adulti e per il 50% da un adulto ed un minore. In una famiglia con i genitori disoccupati e figli a carico la somma sale fino a 1630 euro, per una famiglia con due genitori e un solo figlio la quota è di 1.014euro. Infine chi ha una casa di proprietà non avrà diritto all’intero contributo, ma gli verrà detratta una quota pari a 380 euro.
La Redazione di Fatti&Avvenimenti.