Tsipras, che appena eletto, aveva congelato tutte le privatizzazioni in corso, oggi tradisce il mandato ricevuto dal popolo greco e porta a termine il progetto approvato dall’esecutivo di centro-destra guidato da Antonis Samaras.
E questo non è che l’antipasto di ciò che ancora dovrà cedere agli “strozzini” dell’EU. L’accordo con i creditori su un nuovo piano di salvataggio infatti, impegna il premier greco a trasferire a un fondo per le privatizzazioni attività statali per 50 miliardi di euro in modo da ripagare i debiti, ricapitalizzare le banche ed effettuare investimenti. Praticamente si sta facendo pignorare la nazione.
Tsipras, si è dimostrato peggio dei governi che l’hanno preceduto, sta svendendo il futuro del suo popolo. Tra qualche giorno sarà costretto a chiedere la fiducia sul suo governo al parlamento ed i numeri lo danno per spacciato. Siryza, il suo (ex) partito è spaccato in due e la metà non gli voterà la fiducia in parlamento. Non la voterà neanche l’opposizione che fino a questo momento ha votato le riforme volute dalla Merkel. L’opposizione infatti ed in particolare Antonis Samaras, accarezza il sogno di tornare al potere con le nuove elezioni. A sinistra, il nuovo soggetto politico che da quanto si prevede sarà guidato dal tenace ed irremovibile Vaurofakis, conquisterà i voti del popolo del referendum, quindi comunque vada dopo le elezioni, Tsipras per i greci sarà solo un brutto ricordo.
La Redazione di Fatti&Avvenimenti.