Salute&Benessere. Libri e zaini scolastici. “Il peso della cultura”: come utilizzare in modo corretto lo zaino e limitare i danni che causa

Salute&Benessere. Libri e zaini scolastici. “Il peso della cultura”: come utilizzare in modo corretto lo zaino e limitare i danni che causa

Secondo dati recenti il 95% dei genitori è preoccupato che la schiena dei loro figli possa essere danneggiata dall’utilizzo di zainetti troppo pesanti, anche perché quasi il 50% dei bambini lamenta episodi di mal di schiena.

È quindi tutt’oggi di strettissima attualità la polemica (vecchia) sul rapporto tra il peso degli zainetti scolastici e i rischi per la salute dei bambini. L’attenzione su questo argomento deve essere massima perché, se è vero che l’utilizzo degli zainetti non è in grado di causare la scoliosi (alterazione della colonna in cui si ha un deformazione strutturale delle vertebre), tuttavia può accentuarla se già il bambino ne soffre o comunque indurre posture viziate e dolorose lombalgie. Ma quali sono le caratteristiche di uno zainetto ideale e come va utilizzato?

Lo zainetto deve essere dotato di schienale rigido (per distribuire in modo equilibrato il peso) ed imbottito (così da attutire i colpi se si corre o saltella mentre si indossa), avere una forma regolare (per una corretta distribuzione del carico) ed essere di dimensione adeguata all’età. Il peso, una volta riempito, non dovrebbe superare il 15% del peso del bambino. Le bretelle devono essere larghe ed imbottite (per evitare dolori alle spalle) oltre che regolabili, in modo che lo zainetto non scenda sotto la vita. Molto importante è la presenza di una cintura addominale per mantenerlo ben aderente alla schiena. Il modello ideale dovrebbe anche essere dotato di ruote ed una maniglia per essere utilizzato anche come trolley o, almeno, per essere talvolta trasportato a mano. Sono da evitare gli zaini troppo grandi, perché si ha la tendenza a riempirli anche oltre il necessario, e quelli con la struttura a soffietto che, oltre ad essere troppo capienti, danno anche un maggiore sbilanciamento all’indietro.

Lo zaino va riempito in altezza piuttosto che in larghezza e va chiuso ben stretto, in modo che il materiale non si muova all’interno. I libri più grandi e pesanti vanno messi verso lo schienale, proseguendo poi con quelli più piccoli e leggeri (per non sbilanciare il bambino).

Lo zaino andrebbe sempre indossato dopo averlo posto su un tavolo e non va mai portato su una spalla sola. Nel caso in cui il bambino lo prenda da terra non deve sollevarlo in modo brusco e deve flettere le gambe, così come si fa per spostare un grosso peso. Le bretelle vanno infilate una per volta e mai contemporaneamente, perché in questo caso la colonna si pone in iperlordosi. Una volta indossato lo zainetto va tenuto sulle spalle il meno possibile (mai per più di 15 minuti), poggiandolo tutte le volte che è possibile (ad esempio in autobus).

Avere o meno problemi a causa dell’utilizzo di uno zainetto pesante dipende anche dalle condizioni fisiche di chi lo indossa. I bambini più allenati, con una muscolatura forte e con un buon controllo neuromotorio del proprio corpo, si affaticano meno, hanno in generale meno problemi a trasportare i loro zaini e sottopongono ad un minor stress anche l’apparato cardiocircolatorio. La migliore gestione del peso sulle spalle è, dunque, uno dei tanti, innumerevoli motivi per cui appare fondamentale che i ragazzi facciano regolarmente dell’esercizio fisico e che questo sia svolto in modo regolare e per tutto l’anno.

Benché siano diverse le strategie per minimizzare i “danni da zainetto” sarebbe comunque auspicabile che, in un mondo votato alla tecnologia, nelle scuole si iniziassero ad adottare libri in formato digitale, riducendo drasticamente in tal modo il carico di lavoro che i ragazzi devono sopportare le mattine.

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.

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Pubblicato da Accursio Miraglia

Accursio Miraglia, nato a Sciacca il 27-12-68 Nel 1994 Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma – Policlinico Gemelli) Nel 1998 Specializzazione con Lode in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria), Università di Tor Vergata (Roma) Dal 1998 al 2006 partecipa a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dall’Accademi Italiana di Medicina Manuale Dal 1998 al 1999 Assistente medico, responsabile area riabilitativa Casa di cura "Villa Fulvia", Roma Dal 1999 ad oggi Direttore Sanitario del Centro di Educazione Psicomotoria s.r.l, centro di fisioterapia accreditato presso il SSN Dal 2009 è consulente tecnico d'ufficio presso il Tribunale di Sciacca e gli uffici del Giudice di pace di Sciacca, Menfi e Ribera. Dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Dal 2015 ricopre il ruolo di docente presso il “Corso-Teorico pratico di Medicina Manuale” organizzato dalla SIMFER (Società Italiana di medicina Fisica e Riabilitativa) con la collaborazione Società Italiana di Medicina Vertebrale (MEDVERT) e le Università “la Sapienza” e Tor Vergata” di Roma.