Per la Cassazione infatti, il vincolo contrattuale che lega il consumatore e Poste italiane deriva da quanto risulta scritto sul Buono stesso che è pari ad un contratto stipulato, quindi immodificabile.
Anche l’Arbitro Bancario Finanziario ha confermato alla fine quanto stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Riunite con la sentenza n. 13979/07, secondo la quale, “il vincolo contrattuale che lega il consumatore acquirente e Poste italiane emittente di un Buono deriva da quanto risulta scritto sul Buono stesso. A valere, dunque, è il rendimento scritto e non i decreti ministeriali”.
Una vittoria piena di un consumatore contro Poste Italiane per la riscossione di due buoni fruttiferi depositati nel 1998. Si tratta di due buoni fruttiferi pari a 5 milioni di lire l’uno con scadenza a 17 anni e capitale triplicato.
Le sentenze della corte di cassazione fanno legge, quindi sono immediatamente applicabili a casi analoghi.
Adiconsum, che ha curato la procedura ed ha vinto la causa, consiglia di controllare il numero di serie dei buoni fruttiferi sul sito di Poste italiane. E in caso di contestazione, rivolgersi alle sedi territoriali Adiconsum per assistenza.
La Redazione di Fatti&Avvenimenti.