Verdini condannato a 2 anni: per Renzi non cambia nulla

Verdini condannato a 2 anni: per Renzi non cambia nulla

È il primo dei cinque processi in cui Denis Verdini è coinvolto e ed arrivata la prima condanna.

Renzi-e-VerdiniIl senatore è stato condannato a due anni con pena sospesa, per concorso in corruzione relativamente alla vicenda degli appalti per la ristrutturazione della Scuola dei Marescialli di Firenze.

La vicenda giudiziaria è nota, è quella in cui sono stati già condannati in via definitiva Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio Superiore per i lavori pubblici, Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana, l’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli e il costruttore Riccardo Fusi, titolare dell’impresa edile Baldassini Tognozzi e Pontello e amico d’infanzia dell’ex coordinatore di Forza Italia.

A Verdini era contestato di essersi adoperato con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli affinché l’impresa del costruttore Fusi venisse rimessa nel possesso dei cantieri della Scuola dei marescialli e di aver caldeggiato sempre con Matteoli la nomina di Fabio De Santis a provveditore delle opere pubbliche della Toscana.

Dei particolari della vicenda giudiziaria se ne è occupata la magistratura, a noi interessano le implicazioni politiche che la condanna potrà avere, anche perché, come sottolineato dagli avvocati difensori di Verdini, Franco Coppi e Marco Rocchi, entro luglio di quest’anno il procedimento andrà in prescrizione.

Appare evidente dunque che il problema non è giudiziario ma politico. Un condannato prescritto, non può definirsi innocente, “moralmente” rimane un condannato e questo particolare dentro l’aula del Senato farà la sua bella differenza, è questo Matteo Renzi lo sa perfettamente.

Le opposizioni, tranne le destre che con i condannati ci “campano”, come prevedibile sono già all’attacco. Il M5S evidenzia che “da oggi Renzi governa con il sostegno di un condannato per corruzione”, d’altronde i numeri del Senato dicono proprio questo. Sinistra italiana chiede al premier di chiarire in aula “se vuole continuare ad andare avanti” con i voti di un condannato per corruzione.

La minoranza del Pd prova a trovare lo spazio per un affondo e sottolinea i rischi che questo “asse preferenziale” comporta e il senatore Federico Fornaro dice: “la condanna di Verdini, dimostra che in questi mesi non abbiamo strumentalmente evocato fantasmi, ma giustamente evidenziato i rischi connessi a questo asse preferenziale. Una maggiore prudenza nei rapporti politici con Verdini sarebbe stata certamente apprezzata dal nostro elettorato e dai nostri militanti”.

La replica arriva da Ernesto Carbone della segreteria del Pd: “Non è vero che Renzi governa con un pregiudicato, sia Berlusconi che Grillo sono all’opposizione”, alludendo alle condanne definitive, rispettivamente per frode fiscale e omicidio colposo, dei leader di Fi e M5s.

La risposta appare un arrampicarsi sugli specchi. In primis, Berlusconi non è all’opposizione ma da buon condannato, oggi, con il redivivo “Patto del Nazareno”, risulta essere – vedi le candidature di Roma ma anche Torino – un alleato “occulto” del governo. Diversa la posizione di Grillo: un condannato per un “incedente stradale”, non può assolutamente essere accomunato ad un condannato per frode fiscale. Comunque, già da queste prime dichiarazioni, si intuisce quale sarà la posizione ufficiale che Renzi assumerà.

Il premier non farà assolutamente nulla. Lascerà sfogare le opposizioni, magari farà un intervento in parlamento negando l’evidenza – e non sarebbe la prima volta – ed attenderà che il clamore si plachi. L’obbiettivo a breve scadenza sono le elezioni amministrative ed al momento non è in vantaggio, poi c’è la madre di tutte le battaglie, il referendum costituzionale e li ci deve arrivare con i voti di Verdini, senza non c’è la fa. Quindi fino ad ottobre, confidando sulla prescrizione del reato, farà “spallucce” ed andrà avanti.

Poi qualunque sia l’esito del referendum, ad aprile-maggio del prossimo anno si voterà ed è li che si giocherà la partita per i prossimi cinque anni.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.