Secondo i media locali, anche alcuni giornalisti delle emittenti ucraine ‘Canale 5’ e ‘Tsn’ sarebbero rimasti feriti.
Le proteste dei nazionalisti sono iniziate per contestare la Rada che stava votando una nuova legge richiesta dall’EU, che concede maggiore autonomia ai filorussi del Donbass. Le avvisaglie di quello che sarebbe successo erano nell’aria. Nei minuti prima del caos infatti, decine di manifestanti e poliziotti erano venuti alle mani davanti alla Rada.
Il provvedimento è stato votato da 265 deputati, contro un minimo richiesto di 226, quindi la legge è passata con un ampia maggioranza. Nel corso della seduta dai toni molto tesi, alcuni parlamentari contrari alla misura che considerano “anti-ucraina” e “pro-Putin” hanno bloccato l’accesso alla tribuna parlamentare al grido di “Vergogna!”. L’adozione del progetto come già detto, è stata fortemente richiesta dagli alleati occidentali che la considerano un mezzo indispensabile per porre fine al conflitto.
Il presidente ucraino, Petro Porochenko dopo le violenze, forse per stemperare il clima, in un discorso alla nazione ha detto che non è previsto uno status speciale per la regione orientale ucraina di Donbas perché sarebbe solo “un elemento di propaganda contro le riforme costituzionali e il presidente”.
La Redazione di Fatti&Avvenimenti.