Siria: Mosca invia 5 navi da guerra a protezione delle coste siriane

Siria: Mosca invia 5 navi da guerra a protezione delle coste siriane

flotta-russiaIl ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ha confermato l’invio di 5 nave da guerra al largo della costa siriana con le quali la marina russa sta per dare il via a delle esercitazioni. Cipro (NOTAM ricevuto il tre settembre scorso) è già stata informata tramite canali ufficiali: fino al prossimo 7 ottobre si svolgeranno delle esercitazione navali al largo della costa siriana, che ospita l’unica base navale russa nel Mediterraneo, nel porto di Tartous. I russi quindi hanno trasferito in zona altre cinque navi da guerra. Non è stata ancora diramata l’identità dei battelli, ma sembra certo l’impiego dell’ammiraglia della flotta, l’incrociatore lanciamissili classe Slava, il Moskva.

Secondo quanto comunicato del governo cipriota, le unità russe testeranno le difese terra-aria della costa, simulando un attacco dal cielo. Tradotto significa impiego di sistemi di difesa aerea a corto raggio. La marina sovietica e quella statunitense hanno condiviso piani d’azione dettagliati durante la guerra fredda per evitare incidenti o pericolose interazioni. Tali protocolli potrebbero essere reintrodotti per evitare incidenti in Siria.

La notizia se letta senza valutare il contesto in cui si svolge, potrebbe ricadere nella normali attività militari di routine. Ma lo scenario è quello siriano, uno tra i infuocati e caldi del momento. Infatti lo stesso ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ha così commentato la notizia: “Potrebbero verificarsi incidenti non intenzionali se le forze armate della Coalizione non dovessero iniziare a collaborare con la Siria”, più che un comunicato appare come un vero e proprio monito.

Gli “incidenti non intenzionali“ paventati da Lavrov potrebbero avvenire nell’immediato qualora non si dovesse instaurare una comunicazione a livello strategico-tattico, tradotto se i verificano attacchi non concordati ad obbiettivi siriani, la Russia non esiterà a rispondere a queste azioni con le armi che ha in possesso.

I rapporti tra i due paesi dopo la vicenda Ucraina, si sono profondamente incrinati e la partita siriana sembra la goccia che può fare traboccare il vaso. È palese la volontà americana di isolare e circondare la Russia, eliminando tutti gli appoggi esteri ed il porto di Tartous in Siria è sicuramente uno degli obbiettivi più importanti.

La Russia dal canto suo, sulla questione siriana è stata sempre chiara e ancora una volta ribadisce la volontà di difendere il governo di Bashar Al Assad perché, secondo il Cremlino, è l’unico logico baluardo contro l’avanzata dell’Isis. D’altronde, la Siria è parte integrante del suo sistema di difesa, di fatto oggi il porto di Tartous in Siria è l’unico con flotte navali Russe del mediterraneo e Putin non ha nessunissima intenzione di essere “sfrattato”.

Quello di oggi, comunque non è altro che il naturale proseguimento di una strategia di difesa ed attacco iniziata già da qualche settimina, in questo articolo “La Russia bombarda l’isis! Jet e truppe in Siria in aiuto di Bashar Assad” avevamo approfondito la portata della macchina bellica Russa insediata a Damasco.

Il futuro e non solo quello siriano appare nebuloso, da più parti da tempo, si parla di terza guerra mondiale e a forza di gridare “ al lupo, al lupo”, non vorremo trovarci davvero di fronte al …lupo.

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