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Salute & Benessere. Terapia della spondilolistesi lombare: farmaci, fisioterapia o chirurgia?


Il mal di schiena non è mai un sintomo da sottovalutare, sopratutto se non è un evento sporadico

Se abbiamo sollevato un peso o eseguito un movimento brusco, è possibile che i sintomi siano passeggeri e legati a quell’evento specifico. Ma se i dolori sono persistenti, frequenti, e con il passare del tempo aumentano come intensità, sarà opportuno un consulto medico per cercare di capire il motivo del dolore.

Fra le cause di dolore alla colonna vertebrale vi è la spondilolistesi, cioè lo scivolamento, di solito verso l’avanti (anterolistesi) e più raramente verso l’indietro (retrolistesi), di una vertebra sulla vertebra sottostante.

Quali sono le cure per questa patologia?

Riposo ed evitare sovraccarichi
La prima cura per è certamente il riposo e l’astenersi da lavori e carichi pesanti che possono peggiorare la patologia provocando un sovraccarico sulla colonna.

Farmaci

La terapia farmacologica ha, innanzitutto, il compito di ridurre il dolore che affligge il paziente. In questo senso possono essere utilizzati farmaci spiccatamente antidolorifici, farmaci antinfiammatori o farmaci che producano entrambi gli effetti. Utili possono anche essere i farmaci miorilassanti, al fine di ridurre la contrattura antalgica.
I farmaci non sempre risolvono il problema e presentano anche alcune controindicazioni, sia dovute agli effetti collaterali propri delle molecole (aumento della pressione arteriosa, gastrolesività per citarne solo alcuni) sia legate alla falsa sensazione di benessere (a causa della quale il paziente, sotto l’effetto del farmaco, compie dei gesti imprudenti che peggiorano la patologia). Per questo non è raro che il medico prescriva una terapia a basso dosaggio, al fine di evitare effetti collaterali anche gravi e che il paziente compia movimenti inopportuni e dannosi per la sua salute.

I farmaci sono indispensabili in fase acuta, ma vanno correttamente dosati e non assunti in modo indiscriminato ed a dosi generose.

Busto ortopedico

L’utilizzo di un corsetto o busto lombare ha lo scopo di sostenere la muscolatura, sopratutto in alcune ore della giornata, oppure durante alcune faccende domestiche. Va inteso come un aiuto a ridurre sia il dolore che la contrattura muscolare ma non va usato tutto il giorno, in quanto potrebbe portare all’indebolimento della muscolatura paravertebrale.

Fisioterapia

Il trattamento fisioterapico e riabilitativo è generalmente suddiviso in due fasi.
La prima tende a ridurre nel minor tempo possibile i sintomi, utilizzando diverse tecniche strumentali (Laser, Tecar, Tens) ad azione antidolorifica ed antinfiammatoria. Di grande utilità può essere anche la massoterapia.
Superata la fase acuta è possibile iniziare la terapia riabilitativa vera e propria, che interviene con esercizi mirati al fine di riequilibrare e stabilizzare le forze che agiscono sulle vertebre. È fondamentale, in questi casi, un lavoro attento sui muscoli stabilizzatori della colonna, sui glutei, e sui muscoli del Core (addominali sopratutto), oltre ad un rinforzo mirato dei quadricipiti. Tutti gli esercizi devono essere eseguiti in assenza di dolore e personalizzati. Particolare attenzione dovrà essere posta ad una rieducazione posturale globale.

Terapia chirurgica

La terapia chirurgica è generalmente riservata ai casi con sintomatologia dolorosa severa, scivolamento grave o deficit neurologico persistente, per i quali il trattamento conservativo non consente il superamento di una fase critica o non garantisce una soddisfacente qualità della vita. La presenza dei sintomi è infatti una condizione indispensabile per il trattamento chirurgico, che verterà ad eliminare la compressione delle strutture nervose, in relazione a ciascun quadro anatomo – clinico che la sostiene, ma dovrà anche prevedere la necessità di utilizzare varie metodiche di osteosintesi in relazione al segmento o ai segmenti interessati dallo scivolamento e alla eventuale concomitante presenza di degenerazioni discali ai livelli sovra o sottostanti.
Fra le varie tecniche chirurgiche una delle più utilizzate è la fissazione strumentata. Si tratta di un intervento chirurgico che punta ad ottenere la stabilizzazione della colonna vertebrale attraverso l’infissione di una struttura metallica. L’intervento è guidato da un neuro navigatore che grazie ad una mappa anatomica molto precisa guida la mano del chirurgo.

Nel caso di compressione delle strutture nervose il chirurgo valuta l’opportunità di eseguire, mediante l’ausilio del microscopio operatorio e di un trapano, interventi mirati che consentono di liberare le terminazioni nervose dall’intrappolamento.

Gli studi confermano l’efficacia del trattamento chirurgico, con percentuali di successo tra l’80 e il 96%. Per contro l’intervento, come tutti i trattamenti chirurgici, può andare incontro a problematiche operatorie e post-operatorie.

 

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.