Salute & Benessere. Malattie cardiovascolari ed età pediatrica

Salute & Benessere. Malattie cardiovascolari ed età pediatrica

Le malattie cardiovascolari, che rappresentano la prima causa di morte e di spesa sanitaria nelle società avanzate, pur manifestandosi spesso in età adulta, affondano le radici nell’infanzia

Infatti i diversi fattori di rischio che favoriscono la comparsa delle malattie cardiovascolari, come sovrappeso e obesità,possono essere già presenti e attivi in età pediatrica (in Italia circa il 21% dei bambini tra 6-10 anni è in sovrappeso e il 9% è obeso).

Queste condizioni contribuiscono in maniera determinante a rendere frequenti alcune patologie un tempo ritenute rare nel bambino come l’ipertensione, di cui soffre il 4% dei bambini tra 6 e 16 anni (ben il 24% dei bambini obesi) e l’ipercolesterolemia che colpisce il 7% nella fascia 6-19 anni.

“È fondamentale che la prevenzione delle malattie cardiovascolari cominci nell’infanzia attraverso stili di vita e di alimentazione corretti fin dalla più tenera età”, spiega Claudio Maffeis, esperto SIP per la nutrizione e professore di Pediatria dell’Università di Verona.

Ma quali sono i principali fattori di rischio che possono determinare l’insorgenza di patologie cardiovascolari in età pediatrica?

-) Ereditarietà: secondo uno studio effettuato dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma,la storia familiare incide significativamente sullo sviluppo dell’ipertensione, specie quando ne soffrono entrambi i genitori.

-) Peso alla nascita e nei primi mesi di vita: un basso peso alla nascita (minore del terzo percentile) e un elevato peso alla nascita (maggiore del 97° percentile), così come un eccessivo accrescimento ponderale nei primi mesi di vita sono stati messi in relazione con il rischio di obesità, di ipertensione e di alterazioni cardiovascolari a distanza.

-) Sovrappeso e obesità: l’eccesso ponderale è il più conosciuto fattore di rischio, già a partire dall’età pediatrica, per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.

-) Fumo: recenti evidenze hanno messo in luce che se i genitori fumano i bambini hanno un maggior rischio di eventi cardiovascolari in età adulta. A essere incriminato non è solo il fumo passivo, ma anche quello di “terza mano”, ossia quello che si deposita su mobili, pareti, vestiti e che, a contatto con i gas dell’aria, sprigiona sostanze tossiche che rimangono nell’ambiente anche per mesi.

-) Sedentarietà: sia la sedentarietà (ossia le ore trascorse in attività a basso dispendio energetico come guardare la tv, o computer e smartphone) sia la ridotta attività fisica (scarso tempo dedicato ad attività sportiva) in età pediatrica sono associate al rischio di sviluppare patologie cardiovascolari in età adulta. Numerosi studi hanno messo in evidenza che l’attività fisica in età pediatrica ha un ruolo preventivo sull’ipertensione e arteriosa, indipendentemente dall’età, dal sesso e persino dall’adiposità. Un bambino in sovrappeso con buon livello di attività fisica, infatti, presenta indici di rischio comparabili o addirittura migliori di quelli di un bambino normopeso ma sedentario.

-) Ipertensione: numerosi studi hanno evidenziato una correlazione tra valori pressori elevati in età pediatrica e alterazioni a carico del ventricolo sinistro; inoltre i bambini con valori di pressione arteriosa più elevati tendono a diventare ipertesi in età adulta. In questi casi la diagnosi precoce consente di impostare un tempestivo trattamento, che spesso consiste solo in modifiche dello stile di vita (attività fisica, dieta povera di sale), sufficienti a normalizzare il quadro pressorio.

-) Alterazioni del sonno:il sonno è un bisogno primario che, qualora disatteso, può avere un impatto sul benessere generale. Sono sempre più evidenti, infatti, le correlazioni tra alterazioni del sonno e obesità, ipertensione arteriosa e rischio cardiovascolare anche in età pediatrica. Le statistiche mondiali e italiane evidenziano come il 27% dei bambini in età scolare e il 45% degli adolescenti dormono meno rispetto a quanto raccomandato per la loro età dalle principali società scientifiche. Le motivazioni sono diverse, ma per l’80% dei casi sono legate a stili di vita scorretti sin dall’infanzia che includono un’alimentazione non bilanciata, l’esposizione eccessiva a dispositivi luminosi nelle ore serali e la ridotta attività fisica.

-) Fruttosio: un’eccessiva assunzione di questo zucchero, contenuto nelle bevande zuccherate consumate in grande quantità in età pediatrica, può alterare i valori di pressione arteriosa e aumentare il rischio cardiovascolare.

Individuate le cause delle patologie cardiovascolari, è abbastanza semplice mettere in campo delle misure preventive. Fra queste le più efficaci sono:

-) Misurare la pressione arteriosa nel corso dei bilanci di salute sin dai 3 anni di età.
-) Ridurre l’apporto di sale nella dieta, ma anche il consumo di fruttosio contenuto in particolare nelle bevande zuccherate (soft drink, tè zuccherati, succhi di frutta).
-) Incentivare l’abitudine a una prima colazione completa che rappresenti almeno il 20-25% delle calorie giornaliere, favorire l’utilizzo degli alimenti integrali e delle farine poco raffinate, i quali sono ricchi di fibre, sono meno assorbibili dall’intestino e producono una minore elevazione della glicemia.

-) Far praticare ai bambini regolare attività fisica, favorire gli spostamenti a piedi e ridurre le attività sedentarie nel tempo libero

-) Favorire un tempo di sonno adeguato all’età di ogni bambino.

Salute & Benessere è un rubrica medica curata dal dott. Accursio Miraglia.

 

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Pubblicato da Accursio Miraglia

Accursio Miraglia, nato a Sciacca il 27-12-68 Nel 1994 Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma – Policlinico Gemelli) Nel 1998 Specializzazione con Lode in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria), Università di Tor Vergata (Roma) Dal 1998 al 2006 partecipa a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dall’Accademi Italiana di Medicina Manuale Dal 1998 al 1999 Assistente medico, responsabile area riabilitativa Casa di cura "Villa Fulvia", Roma Dal 1999 ad oggi Direttore Sanitario del Centro di Educazione Psicomotoria s.r.l, centro di fisioterapia accreditato presso il SSN Dal 2009 è consulente tecnico d'ufficio presso il Tribunale di Sciacca e gli uffici del Giudice di pace di Sciacca, Menfi e Ribera. Dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Dal 2015 ricopre il ruolo di docente presso il “Corso-Teorico pratico di Medicina Manuale” organizzato dalla SIMFER (Società Italiana di medicina Fisica e Riabilitativa) con la collaborazione Società Italiana di Medicina Vertebrale (MEDVERT) e le Università “la Sapienza” e Tor Vergata” di Roma.