Salute & Benessere. Leggiamo insieme ai nostri figli

Salute & Benessere. Leggiamo insieme ai nostri figli

Salute & Benessere.  Rubrica fissa su temi di interesse medico a cura del Dott. Accursio Miraglia

Tra i regali più belli che una mamma e un papà possano offrire ai figli vi è sicuramente la lettura. Che si tratti di favole d’autore o di racconti inventati al momento poco importa, i benefici che derivano da questa abitudine sono, infatti, talmente numerosi e tangibili da non temere il confronto con altre forme di intrattenimento. I bimbi che “vivono” la lettura con i propri genitori imparano prima a leggere, si formano un bagaglio semantico di tutto rispetto, apprendono comportamenti di vita corretti, sperimentano le paure e le superano, condividono emozioni e intimità con i genitori.



È indubbio che leggere insieme ai bambini, per un genitore, è un’esperienza molto formativa ed emotivamente molto appagante.

Purtroppo, in un recente sondaggio, solo un genitore su tre ha dichiarato di leggere con i loro figli ogni sera. E oltre la metà dei genitori ha dichiarato che i loro bambini trascorrono più tempo con i videogiochi e la televisione che con i libri.

Sul valore sentimentale di questo momento condiviso con i più piccoli vi erano pochi dubbi, adesso anche gli scienziati lo confermano con i loro lavori.

Leggere insieme aiuta a costruire un legame

Leggere insieme è un ottimo modo per rafforzare il legame genitori-figli. Secondo i ricercatori, questa attività può aiutare le mamme e i papà poco presenti a recuperare parte del tempo perso, a stabilire un contatto e migliorare la comunicazione. Attraverso i libri, poi, i bambini entrano in contatto con aspetti della vita e tematiche sconosciute, confrontandosi con esse con accanto un adulto, in un ambiente protetto. Questo aiuta i bimbi a imparare sentendosi però al sicuro.

Dai libri i bambini imparano un vocabolario ricco

Intrattenere i bambini a voce alta e leggere per loro non è la stessa cosa. Nel linguaggio parlato talvolta usiamo termini colloquiali, semplici, e comunque un vocabolario non così ampio, finendo per ricorrere spesso alle stesse parole. Il lessico dei libri, invece, è molto più ricco e la sintassi più complessa. È stato dimostrato che i bambini che conoscono e padroneggiano il linguaggio scritto hanno enormi vantaggi, scolasticamente parlando, rispetto a chi certe parole non le ha mai sentite pronunciare.

Chi ha a che fare con i libri sin da piccolo è uno studente migliore

Secondo diversi studi i bambini che conoscono i libri fin da piccoli sono studenti migliori e hanno più probabilità di avere successo rispetto ai coetanei.

L’esempio dei genitori è uno sprone

Anche questo è dimostrato: un bambino che avrà visto spesso i genitori con un libro tra le mani vorrà imparare a leggere, fosse solo per imitarli. Al contrario, chi non ha avuto esempi positivi di questo tipo sarà molto meno motivato. Nelle attività più semplici, i figli imparano anche per osmosi. La lettura rientra tra queste. I grandi possono mostrare in concreto – con la passione, con l’esempio – quanto i libri siano essenziali.

I lettori  precoci si esprimono e interagiscono meglio con gli altri

I bambini che sono a contatto con la lettura sin da piccoli hanno a disposizione un vocabolario ampio, che permette loro di comunicare meglio con insegnanti, coetanei e adulti. Questo li rende sicuri ma anche più disponibili al confronto. È stato dimostrato che chi ha proprietà di linguaggio tende a parlare, prima di arrabbiarsi, sbottare o passare direttamente alle mani.

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Pubblicato da Accursio Miraglia

Accursio Miraglia, nato a Sciacca il 27-12-68 Nel 1994 Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma – Policlinico Gemelli) Nel 1998 Specializzazione con Lode in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria), Università di Tor Vergata (Roma) Dal 1998 al 2006 partecipa a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dall’Accademi Italiana di Medicina Manuale Dal 1998 al 1999 Assistente medico, responsabile area riabilitativa Casa di cura "Villa Fulvia", Roma Dal 1999 ad oggi Direttore Sanitario del Centro di Educazione Psicomotoria s.r.l, centro di fisioterapia accreditato presso il SSN Dal 2009 è consulente tecnico d'ufficio presso il Tribunale di Sciacca e gli uffici del Giudice di pace di Sciacca, Menfi e Ribera. Dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Dal 2015 ricopre il ruolo di docente presso il “Corso-Teorico pratico di Medicina Manuale” organizzato dalla SIMFER (Società Italiana di medicina Fisica e Riabilitativa) con la collaborazione Società Italiana di Medicina Vertebrale (MEDVERT) e le Università “la Sapienza” e Tor Vergata” di Roma.