Salute & Benessere. Disturbo post-traumatico da stress: adesso si può “misurare”

Salute & Benessere. Disturbo post-traumatico da stress: adesso si può “misurare”

Con il temine disturbo post-traumatico da stress si indica l’insieme delle sofferenze psicologiche, a volte perduranti nel tempo, che possono essere conseguenza di un evento traumatico e rappresenta, dunque, la risposta di un soggetto ad un evento critico abnorme


Gli eventi traumatici che possono determinate questo disturbo sono quelli in cui il soggetto è stato esposto a morte reale o minaccia di morte, grave lesione oppure violenza sessuale. Essi includono (ma non sono limitati a), combattimenti militari, aggressione personale violenta (violenza sessuale, attacco fisico, rapina ecc.), rapimento, essere presi in ostaggio, attacco terroristico, tortura, prigionia, disastri naturali o provocati, gravi incidenti automobilistici e ricevere una diagnosi di malattie minacciose per la vita.

Tali eventi possono evocare reazioni emotive intense e possono interferire, in modo significativo e invalidante, con il normale funzionamento cognitivo, affettivo, sociale e lavorativo dell’individuo. È fondamentale che l’evento traumatico scatenante abbia una dinamica contraddistinta da fattori psicotraumatici di adeguata e consistente efficienza lesiva e che la risposta del soggetto comprenda paura intensa, sentimenti di impotenza e/o di orrore. I principali disturbi accusati sono spesso: la tendenza a rivivere l’evento in modo improvviso ed involontario, anche in forma di incubi notturni, la tendenza ad evitare ciò che ricorda o può far rivivere l’esperienza traumatica, talvolta senso di confusione o stordimento, insonnia, irritabilità, ansia, aggressività e un senso di tensione continuo.

Sotto il profilo giuridico, i traumi causa del disturbo post traumatico da stress, quando sono legati a responsabilità di terzi danno diritto ad ottenere un equo risarcimento, a patto che si riesca a dimostrare che il danno subito sia collegato al trauma subito.

Classicamente questa patologia viene diagnosticata tramite le valutazioni psicologiche della persona lesa che, tuttavia, pur essendo scientificamente validate, non hanno l’oggettività assoluta di un esame strumentale.

Recenti studi hanno evidenziato la possibilità, attraverso l’esecuzione di test di laboratorio, di poter giungere ad una diagnosi oggettiva di questa patologia psichica secondaria ad eventi traumatici.
I ricercatori del Center for Addiction and Mental Health di Toronto, infatti, hanno scoperto il primo marcatore per individuare tale disturbo. In un articolo pubblicato sul Journal of Clinical Investigation hanno riferito di aver isolato un complesso proteico, il glucorticoide recettore-Fkbp51, il cui valore aumenta dopo un grave stress per poi tornare ai livelli base.

Nelle persone che sviluppano il disturbo post traumatico da stress, al contrario, i valori di questo complesso proteico restano elevati nel tempo. Secondo Fang Liu, ricercatore che ha guidato lo studio e condirettore della divisione di neuroscienze del dipartimento di psichiatria dell’Università di Toronto, questa molecola potrebbe rivelarsi un vero e proprio biomarcatore del disturbo.

La scoperta di questa molecola apre nuovi scenari dal punto di vista terapeutico in quanto la modifica dei suoi valori nel sangue potrebbe sia svelare in tempi brevissimi l’instaurarsi della sindrome, favorendone il trattamento tempestivo, che fornire un valido riscontro alla diagnosi psicopatologica.

Da non sottovalutare anche le ricadute medico-legali, perché il riscontro oggettivo dei valori ematologici del glucorticoide recettore-Fkbp51 potrebbe essere considerato una vera e propria prova strumentale del disturbo post traumatico da stress la cui diagnosi, ad oggi, si basa su criteri squisitamente clinici la cui verifica è operatore-dipendente.

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.

Visite: 374

Pubblicato da Accursio Miraglia

Accursio Miraglia, nato a Sciacca il 27-12-68 Nel 1994 Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma – Policlinico Gemelli) Nel 1998 Specializzazione con Lode in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria), Università di Tor Vergata (Roma) Dal 1998 al 2006 partecipa a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dall’Accademi Italiana di Medicina Manuale Dal 1998 al 1999 Assistente medico, responsabile area riabilitativa Casa di cura "Villa Fulvia", Roma Dal 1999 ad oggi Direttore Sanitario del Centro di Educazione Psicomotoria s.r.l, centro di fisioterapia accreditato presso il SSN Dal 2009 è consulente tecnico d'ufficio presso il Tribunale di Sciacca e gli uffici del Giudice di pace di Sciacca, Menfi e Ribera. Dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Dal 2015 ricopre il ruolo di docente presso il “Corso-Teorico pratico di Medicina Manuale” organizzato dalla SIMFER (Società Italiana di medicina Fisica e Riabilitativa) con la collaborazione Società Italiana di Medicina Vertebrale (MEDVERT) e le Università “la Sapienza” e Tor Vergata” di Roma.