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Salute & Benessere. Apnea ostruttiva del sonno: cause e terapia


L’apnea ostruttiva del sonno è una patologia caratterizzata da interruzioni nella respirazione durante il sonno dovute all’ostruzione, totale o parziale, delle vie aeree superiori

Il disturbo, che interessa più frequentemente gli uomini, è generalmente favorito da obesità/sovrappeso, ostruzione delle vie aeree superiori (naso, bocca, gola), abuso di bevande alcoliche prima di andare a dormire, assunzione di sonniferi.

Chi soffre di apnee ostruttive del sonno russa in modo molto evidente fin dalle prime fasi di sonno, con una sequenza caratteristica: il russare diventa via via più forte fino a quando il soggetto non smette di respirare per qualche secondo, per poi riprendere a respirare improvvisamente e da vita a un nuovo ciclo che si ripete, identico.

Altri sintomi legati a questo disturbo sono: eccessiva sonnolenza diurna, difficoltà a concentrarsi, colpi di sonno, cefalea, bocca asciutta al risveglio, sudorazioni notturne, risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento, necessità di minzione notturna, impotenza. La diagnosi di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno si può porre quando il numero di apnee è uguale o superiore a 5 episodi per ora, oppure quando si ha almeno un numero di eventi uguale o superiore a 15 accompagnati da evidenti sforzi respiratori.

La diagnosi si basa prima di tutto sui sintomi riferiti dal paziente e dal partner. Il medico, in caso di sospetto, può sottoporre il soggetto a misurazioni strumentali di vari parametri attraverso due esami:

  • la polisonnografia, che misura, durante alcune ore di sonno notturno, il flusso aereo, il livello di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca, la mobilità respiratoria toracica e addominale e la postura nel sonno;
  • la poligrafia respiratoria (o monitoraggio cardio-respiratorio notturno), che consiste nel monitoraggio dei principali segnali cardio-respiratori durante il sonno. La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno può essere prevenuta mantenendo sotto controllo il peso corporeo, mangiare in modo sano e fare attività fisica costante, evitare il fumo e gli alcolici.

La terapia prevede dei trattamenti farmacologici, volti sia a contrastare i sintomi che a correggere le cause del disturbo, l’uso del Cpap (una maschera che si applica su naso e bocca e che forza il passaggio dell’aria, facilitando il respiro) e, infine, la terapia chirurgia, generalmente praticata per correggere il setto nasale deviato o asportare delle tonsille ipertrofiche, a seconda del livello e del tipo di ostruzione riscontrato nelle vie aeree superiori.

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.