Renzi fa ancora cassa coi pensionati: rinnovato il blocco delle rivalutazioni delle pensioni

Renzi fa ancora cassa coi pensionati: rinnovato il blocco delle rivalutazioni delle pensioni

Chiacchere solo e sempre chiacchere. Renzi in pieno scandalo “Tempa Rossa Petrolio”, per arginarne la portata mediatica, aveva estratto dal cilindro l’ennesima mancia: ottanta euro ai pensionati.

renzi-bloccoLa realtà dei fatti, invece è che il premier, fa ancora cassa con i pensionati. La spesa previdenziale/assistenziale italiana è di oltre 272 miliardi l’ anno, il governo quindi, “gioca” su questo fronte, modificando solo qualche decimale, per racimolare un po di milioni.

E così nel Programma nazionale delle riforme (che accompagna il Documento di economia e finanza), a pagina 8, come al solito ben nascosta, appare la fregatura previdenziale.

In pratica la fregatura ha origine “ataviche”, fatta da Tremonti, riproposta da Monti, poi proseguita dal governo Letta e oggi confermata da Matteo Renzi. La proroga – di questo si tratta – scrive il Tesoro: “È prevista in via ‘temporanea’ (temporanea dal 2008 circa?), una proroga delle disposizioni decise per il triennio 2014-2016 in materia di revisione del meccanismo di indicizzazione dei trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo (circa 1.510 euro), con un risparmio di spesa – al netto degli effetti fiscali – che ammonta a circa 355 milioni nel 2017 e circa 750 milioni nel 2018”.

Quindi ancora una volta, non saranno adeguate al costo della vita, le pensioni superiori ai 1.500 euro al mese. Il governo con questa operazione, risparmierà nei prossimi 24 mesi oltre 1 miliardo.

Tralasciando – solo per priorità – l’impatto sulle famiglie, quello che desta stupore è il fatto che su questo pasticcio, già sono in corso una miriade ricorsi ed il governo è già dovuto intervenire nei mesi scorsi con un decreto contentino per arginarne gli effetti. Quindi il ricavato dell’operazione, potrebbe costare alle casse statali più del risparmio ottenuto. Ma tanto il problema lo affronterà chi verrà dopo… come al solito.

Quindi cosa spinge il governo a fare un operazione simile? Di sicuro quel miliardo di risparmio, in questo momento, deve proprio fare comodo e quindi, costi quel che costi, si ripropone questa limatura dei trattamenti pensionistici.

Ma non è finita. Nel “vano” tentativo di dimostrare che questo governo taglia le spese, il Pnr indica agli enti nazionali di previdenza e assistenza (come l’ Inps, ma non solo), di ridurre “le spese correnti per almeno 53 milioni nel triennio 2016-2018”.
Sembrerebbe una richiesta di buon senso, se non fosse che proprio l’ Inps da anni avverte che continuando a ridurre il budget si rischia di andare ad intaccare, ancora di più, i servizi ai cittadini.

Renzi, intento a parare i contraccolpi dello scandalo TOTAL in Lucania, ha promesso l’impossibile, salvo poi accorgersi che la “sparata” fatta via facebook costa 3 miliardi l’ anno ed adesso non sa dove pescarli.

La ripresa renziana non esiste, il Pil il prossimo anno crescerà solo dell’ 1,2% contro una previsione del governo di oltre l’ 1,6%, motivo per cui lo sforamento chiesto all’Europa – tradotto nuovi debiti – non sarà consentito, quindi tagliamo dove si può e le pensioni in questo  senso sono il “pozzo di San Patrizio”.

 

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.