Preferenze e Legge Elettorale: “In virtù di nuove leggi, chi perde voti acquista seggi”

Preferenze e Legge Elettorale: “In virtù di nuove leggi, chi perde voti acquista seggi”

Scusatemi se torno sull’argomento del voto di preferenza. E sul fatto che così poco se ne parli mentre infuriano (si fa per dire) discussioni su incomprensibili (si fa ancora per dire) sistemi e sottosistemi con i quali i cosiddetti partiti cercano di assicurarsi con divinazioni e cavilli, il vantaggio in base al famoso principio della vignetta di Maccari: “In virtù di nuove leggi, chi perde voti acquista seggi”.

Delle preferenze non si parla, lo ripeto ancora e si cerca di dare per archiviata la questione.

Si parla magari di “primarie”, dimenticando che esse sono venute in uso là dove (Stati Uniti) il sistema uninominale è il fondamento del sistema. E volendo dimenticare che da noi furono introdotte con un’autentica truffa per decidere quanto già deciso: la designazione di Prodi quale leader della coalizione di Sinistra.

Argomento (si fa sempre per dire) solito contro le “preferenze” è quello che consentirebbero di essere utilizzate per il “voto di scambio” con gruppi di criminalità organizzata.

Dunque, lo ripetiamo ancora una volta. Con lo stesso criterio si giunge ad abolire del tutto le elezioni, visto che, anzi, le elezioni per sé stesse, più che il sistema di voto, possono considerarsi l’occasione e l’oggetto di brogli e mercimonio.

Ma che si tratti di un pretesto piuttosto approssimativo e certamente inconcludente è dimostrato dal fatto che il voto di preferenza è però previsto nelle elezioni locali, comunali e regionali (in Sicilia, magari ci sono pure le “quote rosa”: una seconda preferenza solo alle signore…!!).

Ora, a parte il fatto che brogli e “voti di scambio” sono più frequenti proprio nelle elezioni locali, c’è qualcosa di osceno più che di grottesco sentir demonizzare il voto di preferenza per un presunto pericolo di voto di scambio da parte di chi sta “scambiando” voti ancora a venire (e chi sa cos’altro) per mettere in piedi una delle leggi elettorali più stolte, complicate e grottesche del mondo!

La realtà è che si vuole “coprire” una delle manovre più deleterie e truffaldine tra quelle con le quali si affossò in blocco la Prima Repubblica (ma anche qualcosa di quelle a venire) quando Mariotto Segni prese di mira proprio le “preferenze”. Il risultato si vede: tutto potrà sostenersi, fuorché un miglioramento qualitativo dei parlamentari in questi ultimi anni e soprattutto (e per quel che più conta per ciò di cui stiamo parlando) una più diretta conoscenza dei parlamentari da parte della gente che li ha (cioè che dovrebbe averli) eletti.

By: Mauro Mellini

 

 

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Mauro Mellini

Pubblicato da Mauro Mellini

Eletto deputato nel 1976, ha combattuto le più note battaglie radicali per poi allontanarsi dal partito alla fine degli anni ottanta in concomitanza con la scelta del Partito Radicale di trasformarsi in soggetto transnazionale e di non partecipare più a competizioni elettorali italiane. Successivamente ha ricoperto il ruolo di componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Editorialista e saggista, è autore di numerosi scritti, in cui con vena polemica indaga sulle storture della legge. Il suo testo più noto è Così annulla la Sacra Rota (Samonà & Savelli), che contribuì fortemente all'approvazione della legge sul divorzio. Nel 2006 ha fondato insieme ad Alessio Di Carlo il periodico on line GiustiziaGiusta, dedicato ai temi della giustizia in chiave garantista. È stato ed è uno dei primi e più strenui difensori del garantismo, a partire dal celebre caso Enzo Tortora.