Ponte sullo Stretto: Renzi peggio di Berlusconi promette l’impossibile

Ponte sullo Stretto: Renzi peggio di Berlusconi promette l’impossibile

renzi-ponteAlla fine il “bomba” (chiamato così dagli amici, da ragazzo, perché “le sparava grosse”) ha ripreso addirittura un tema che ormai era stato talmente sfruttato da Berlusconi, da essere diventato innominabile.

Eppure lui, Matteo Renzi, ci è riuscito, è arrivato a dichiarare che :”il ponte sullo stretto di Messina si farà, non so quando, ma si farà”.

In un’Italia al colasso, tra crisi economica, scandali, corruzione, disoccupazione ai massimi livelli con addirittura quella giovanile che va oltre il 40% (percentuale vera, non come i voti che millanta Renzi), dove il governo di Matteo non eletto e voluto da nessuno, è riuscito ad abolire l’articolo 18 dei lavoratori ed a minacciare a più riprese i sindacati tacciandoli di “inutilità” e di essere quasi un “fastidio”, adesso arriva questa nuova uscita che più che far sorridere fa incazzare.

E’ cronaca recente, Messina è una città senza acqua da oltre 20 giorni, la modifica alla rete idrica che avrebbe dovuto garantire un approvvigionamento di fortuna è ceduto, la Sicilia da decenni lamenta mancanza di infrastrutture minime come strade decenti e soprattutto sicure (ricordiamo che senza la “Reggia Trazzera” finanziata privatamente dal Movimento 5 Stelle, ad oggi, la Sicilia sarebbe stata ancora spaccata in due, a causa del crollo dei viadotto Himera dell’Autostrada A19 tra le due maggiori città Palermo e Catania Clicca per andare all’articolo) ed una rete ferroviaria che sembra essere rimasta ferma agli anni ’60, ma Renzi parla, come il suo predecessore Belusconi, di “Ponte sullo stretto”.

“Il ponte si farà, ma prima di discuterne sistemiamo l’acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche. Poi – ha spiegato il premier – faremo anche il ponte, portando l’alta velocità finalmente anche in Sicilia e investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il sud. Dall’altra parte dobbiamo finire la Salerno Reggio Calabria. Quando avremo chiuso questi dossier – prosegue Renzi – sarà evidente che la storia, la tecnologia, l’ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell’Italia”.

Sentendo le dichiarazioni di Renzi in effetti, sembra più una “supercazzola prematurata con scappellamento a destra” (Citazione dal film “Amici miei”), che una promessa concreta.

Ma nel caso il premier non stesse “scherzando”, quando costerebbe il ponte più lungo del mondo, lungo in totale ben 5070 metri e con una campata centrale sospesa sul mare di ben 3300 metri?

Negli anni le cifre si sono rincorse e sono cambiate, come pure sono cambiati i progetti, in parte, e i governi, quello che sembrava più fattibile e che varie fonti indicano come definitivamente accantonato dall’epoca dell’ex premier Mario Monti, parlava di un costo di circa 8,5 miliardi, con una penale di 312 milioni nel caso non si fosse realizzato. Penale che sembra essere stata pagata proprio dal Governo Monti a definitiva chiusa dell’ipotesi Ponte, o forse no. Link all’articolo

Adesso, la faraonica opera sembrebbe essere stata resuscitata dal compagnuccio di governo, Angelino Alfano. Ad accorgersene il capogruppo SEL, Scotto che ha scovato nella Legge di Stabilità un articolo per coinvolgere nel progetto anche la Cassa Depositi e Prestiti (Link all’articolo). Su cosa e su come sarà il Ponte, nel governo, ognuno sembra avere un’idea differente: chi parla dubbioso del bisogno di ulteriori analisi, chi parla di un solo utilizzo ferroviario, chi ha altre idee ancora (Link); idee che ovviamente adesso seguiranno il volere dell’uomo solo al comando, Renzi.

Ma allora, il Ponte di Renzi come sarà? Uguale a quello di prima o diverso? Costerà di più o di meno di 8,5 miliardi? E poi, come chiese Mario Tozzi: “Reggio Calabria e Messina furono rase al suolo dal terremoto: è una buona idea quella di costruire proprio lì, il ponte a campata unica più lungo del mondo?”

Ma soprattutto, dopo aver visto Renzi e i suoi rinnegare proprio ieri una misura di elementare aiuto alle fasce deboli della popolazione come il reddito di cittadinanza proposto dal presidente dell’Inps Boeri, perché lo Stato non avrebbe fondi e non ha voglia di decurtare a 250’000 mila pensioni d’oro una percentuale inferiore al 10% che servirebbe a finanziare il piano Boeri link all’articolo; con quale coraggio continua a prendere in giro gli italiani parlando di opere impossibili e sogni fantastici che resteranno tali per sempre?

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