Partita la tombola elettorale, ma Renzi non mangerà il panettone

Partita la tombola elettorale, ma Renzi non mangerà il panettone

Il mese di dicembre, tradizionalmente è il mese del “Natale”: addobbi, luci, panettoni e tombole. Il natale di quest’anno però, si preannuncia più spettacolare del solito e il 4 dicembre è la data fatidica che da l’inizio o la fine, a secondo dei punti di vista ai… festeggiamenti.

Renzi-natale

Matteo Renzi, consapevole che i sondaggi sul referendum costituzionale, che poi è sulla sua persona e quindi sulla sua permanenza a Palazzo Chigi, sono al momento impietosi. I “NO” sono abbondantemente in vantaggio e i sondaggi non prevedono una inversione di tendenza. Il quadro quindi che si profila per il premier prevede un natale amaro e senza “il panettone”.

Il “bomba” è all’ultima spiaggia, così gioca il tutto per tutto e “spara” il piano per salvarsi, che prevede come al solito “ricchi premi e cotillon” praticamente per tutti, insomma è partita la tombola elettorale.

I voti vanno cercati ovunque e per settore. La Sicilia da sempre rappresenta il punto da cui inizia o finisce una avventura, lo sa bene Berlusconi e prima di lui Andreotti. Così Matteo si inventa il “Patto per il Sud”, una pioggia di miliardi da distribuire in Sicilia… peccato che oltre alla firma, come al solito non c’è nulla, o meglio manca proprio la materia prima: i soldi. I progetti “quasi tutti già cantierabili” almeno secondo il presidente Crocetta , sarebbero “1.100”. Peccato che per sbloccare quei miliardi servirà un iter lungo e di difficile attuazione, anche perché al momento non esiste il documento “principe”, ovvero la delibera del Cipe.

Le opposizioni sul tema stanno già dando battaglia ed allora Renzi cala l’asso nella manica: il “Ponte sullo stretto”. Standig ovation da chi come Antonello Cracolici e i compagni ex Ds ora Pd, sbraitavano e protestavano quando il progetto lo presentò Totò Cuffaro, allora era “una mangiatoia per mafia e potentati”, oggi invece, mafia, malaffare e potentati, per il PD sono scomparsi.

Ma non è finita, la Sicilia è la base, ma esiste tutto un mondo di gente “sofferente” da “acchiappare”. Ed ecco partire le solite promesse rivolte ai cittadini/elettori. La lista è lunga e corposa, “promette” di introdurre misure a favore delle famiglie povere, rinnovare gli sgravi contributivi per i contratti a tempo indeterminato, aiuti per il Sud Italia, introdurre incentivi per le imprese come taglio dell’IRES e la proroga degli ecobonus o bonus ristrutturazioni, modificare il regime dei minimi, confermare gli art bonus, i finanziamenti per ricerca e sviluppo, introdurre maggior flessibilità per la pensione e la settima salvaguardia per gli esodati.

Poi ci sono i pensionati, altra categoria potenzialmente “acchiappabile” ed anche qui giù con le promesse. Previsto o meglio promesso, un intervento sull’aumento delle pensioni basse, attraverso l’incremento della quattordicesima, nonché un via libera al prepensionamento a 63 anni di età, 3 anni e 7 mesi in meno rispetto alla soglia prevista dall’attuale riforma Fornero, praticamente un provvedimento riguardante l’introduzione della pensione anticipata, la cosiddetta Ape.

Promesse, solo promesse, infatti, nelle stime del DEF aggiornate proprio questa settimana rispetto a 5 mesi fa, diminuisce la crescita del Pil di un terzo, aumenta il rapporto deficit Pil di un quarto e cresce il debito pubblico (mentre secondo le stime del Def primaverile doveva diminuire). Praticamente una Caporetto economica e finanziaria, che non lascia spazio a “voli pindarici” e slalom spericolati sui conti pubblici.

Ecco questi sono gli ingredienti del nuovo libro dei sogni renziano, con il premier nel ruolo che meglio di altri sa interpretare, quello dell’illusionista. Il problema per Matteo però, è che almeno il grosso della platea degli elettori, ormai ha sviluppato gli anticorpi alle sue sparate e le critiche sui social ne sono la prova più evidente, quindi, il natale è alle porte ma Renzi difficilmente… mangerà il panettone.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.