Ocse e Corte dei Conti, stroncano Renzi

Ocse e Corte dei Conti, stroncano Renzi

Come al solito i dati trionfalistici strombazzati dai media nazionale sulla nostra economia, vengono smentiti immediatamente dalle agenzie internazionali non manipolabili dal governo.

PIL-Renzi
Ocse e Corte dei Conti, stroncano Renzi

L’Ocse ieri ha comunicato i dati relativi alla previsione di crescita dell’Italia per il 2016, che crescerà molto meno di quanto previsto dal nostro governo.

A gelare gli “annunci” trionfalistici di Matteo Renzi sono le nuove previsioni dell’ Ocse, che ha sensibilmente ritoccato al ribasso le stime di crescita per l’anno in corso. Il Pil dovrebbe crescere – secondo l’organizzazione con sede a Parigi – soltanto dell’1%, nettamente inferiore all’1,6% previsto dal governo nella nota di aggiornamento al Def, e meno anche dell’1,4% a cui era stato abbassato a novembre.

Non vogliamo fare i “gufi”, ma è stato lo stesso premier a dire che i decimali non li considera utili per riportare il Paese in positivo e l’1% sono solo decimali che non modificheranno l’economia nazionale e la vita degli italiani.

Il rischio – ma possiamo parlare di certezza – è che l’Italia resti intrappolata anche quest’anno in una bassa crescita e una bassa inflazione, con una fiducia sul medio termine troppo debole per attirare investimenti e innovazioni, uniche condizioni che rafforzerebbero la produttività con conseguente crescita dell’occupazione. Questi dati sono confermati anche e sopratutto dall’andamento del settore bancario, dimostrato dai forti cali accusati dai prezzi delle azioni e dei bond delle banche Italiane, in questi giorni. Quindi come sempre, la “ripresa ci sarà il prossimo anno”… film visto troppe volte.

E se ancora qualcuno, avesse il coraggio di confutare questi numeri, le dichiarazioni rese da Raffaele Squitieri presidente della Corte dei Conti nel corso dell’inaugurazione l’Anno giudiziario 2016, non fanno altro che confermare i dati dell’Ocse. La spending review – a detta del presidente – ha riportato “un parziale insuccesso imputabile a una non ottimale costruzione di basi conoscitive”.

La tanto sbandierata ripresa Renziana quindi non c’è, o comunque è impalpabile e definisce la spending review, un mezzo fallimento. Le parole esatte sono state: “parziale insuccesso“.

Squitieri motiva così le sue affermazioni: “l’insuccesso è legato alla ‘rigidità’ nelle scelte delle modalità di contenimento della spesa”. Il presidente della Corte dei Conti poi, punta il dito contro i tagli operati a danno dei servizi alla collettività: “nel periodo successivo all’esplosione della crisi mondiale, la dinamica della spesa pubblica in Italia ha subito una netta decelerazione rispetto alla continua e sostenuta espansione che aveva contrassegnato l’interno arco degli anni 2000”. Ed ancora: ” la Corte dei Conti è dell’avviso che il parziale insuccesso o, comunque, le difficoltà incontrate dagli interventi successivi di revisione della spesa siano anche imputabili a una non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che caratterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei propositi di taglio”.

Squitieri quindi nella sua relazione, ha bacchettato pesantemente l’operato del governo, stigmatizzando che oltre ad non esserci una crescita capace di modificare l’andamento dell’economia, nel corso degli ultimi due anni, a fronte di un leggerissimo taglio di alcuni sprechi, c’è stato un fortissimo taglio dei servizi ed ad un forte aumento delle tasse locali.

Inoltre il presidente è intervenuto anche sulla richiesta di Matteo Renzi all’Europa di sforamento dei margini imposti, margini sottolinea Squitieri già ampiamente sfruttati dal governo.

Una bocciatura quindi a tutto campo della politica economica renziana, che arriva da due importanti istituzioni l’Ocse e la Corte dei Conti, che possiamo sintetizzare in poche parole: crescita non pervenuta, economia stagnate ed aumento della tasse. Ma gli italiani – a detta di Renzi – sono felici.

 

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.