OBAMA vs PUTIN: lo scontro che fa tremare il mondo

OBAMA vs PUTIN: lo scontro che fa tremare il mondo

ob-putA leggerla così sembra uno di quei match da finale di coppa con tanto di tifosi. In effetti i tifosi ci sono, la propaganda americana da sempre, tramite la cinematografia di Hollywood e l’appoggio dei media compiacenti, con la creazione di personaggi tipo “Rambo” o “Superman”, hanno dipinto l’America come la nazione incaricata, non si sa bene da quale entità suprema, di portare la pace nel mondo e combattere i cattivi di turno, creando al contempo stuole di fans di questi personaggi eroi, che poi automaticamente si traslano sulla nazione che rappresentano.

Ma chi sono questi cattivi? Sempre e comunque capi di stato che si oppongono al piano americano di sottomettere il mondo intero al NWO, cioè “Nuovo ordine mondiale”, che prevede a capo di tutto, una sola nazione: l’America.

Questa nazione fondata sul sangue e ribadiamo e confermiamo “sul sangue” dei nativi americani, il cui genocidio viene ignorato dai media, ha portato “terrore, miseria, distruzione e morte” (ma questi non erano i comunisti?), ovunque è intervenuta per togliere un “dittatore” e portare la pace.

Iraq, Siria, Libia ed in ultimo Ucraina, sono solo la punta dell’iceberg, l’omicidio di Hugo Chávez in Venezuela è un esempio di effetto collaterale di questa opera di “pace”.

Negli anni 90, con la caduta del muro di Berlino e la dissoluzione dell’URSS, gli americani assaporavano il raggiungimento di questo traguardo, non c’erano più super potenze in grado di contrastarli. Era solo questione di tempo e le altre pedine sarebbero cadute come birilli. Ma ecco arrivare l’imprevisto, tale “Putin”, un personaggio all’inizio secondario, un oscuro ex agente del KGB russo, che non sembrava particolarmente pericoloso proprio perché ex militare.

Ma il brutto anatroccolo presto si è trasformato in cigno. Amato come nessun altro leader mondiale dal suo popolo e per questo non attaccabile dalla propaganda americana, spregiudicato ma calmo nelle sue esternazioni, ben presto tra trame di alta politica e mostra di potenza militare si è imposto come colui che può salvare il mondo dalla dittatura “democratica” a cui ci stavano avviando.

Siamo quindi arrivati ai fatti odierni, lo scontro tra L’Isis e la civiltà occidentale. Oggi negare che l’isis sia una creatura americana e coprirsi di ridicolo, lo dimostrano i fatti. In questa grafica è rappresentata la cartina dell’azione di questi “tagliagole”.

cartina-isis

I paesi coinvolti ed attaccati sono solo quello che dispongono di risorse naturali e che non si sono piegati al volere degli USA.

Ed è a queste azioni che si oppone Putin. Due obbiettivi in particolare sono strategici per la Russia ed è qui che si sta giocando il match da finale di coppa: Ucraina e Siria.

Con l’avanzata di ribelli e di gruppi jihadisti, il presidente siriano Assad è in bilico e Mosca rischia di perdere il controllo della costa alawita. Per questo sta approntando un sistema di fortificazioni sia attorno al porto di Tartus (che controlla dal 1971) che a nord, nell’aeroporto di Latakia i Tupolev dove sbarcano “aiuti umanitari” e armi, secondo lo stesso modello attuato nel Donbass in Ucraina. E questa è la miccia che potrebbe far esplodere il conflitto e trasformarlo in uno scontro Est-Ovest.

Putin, ribadisce la volontà di Mosca di difendere Bashar Al Assad perché, secondo il Cremlino, sarebbe l’unico logico baluardo contro l’avanzata del Califfato.

Da intervento di sussistenza quello della Russia si è trasformato in un intervento attivo. La miccia che potrebbe far esplodere la dinamitica Siria e trasformarla in uno scontro Est-Ovest, non solo guerra contro il Califfato e che inevitabilmente porterà all’allargamento su altre aree, la prima appunto l’Ucraina.

Il match è appena iniziato, siamo solo alle schermaglie iniziali, ci auguriamo che prevalga il buon senso, perché un match come questo si chiude in un solo modo: con un knockout.

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