Mutui: la rivolta del M5S contro le nuove norme sui pignoramenti

Mutui: la rivolta del M5S contro le nuove norme sui pignoramenti

Ieri un muro umano di deputati grillini si è parato davanti all’ingresso di Montecitorio, con tanto di cartelli con la scritta “la casa non si tocca” e “giù le mani dalle case degli italiani”.

Mutui-M5SContemporaneamente Beppe Grillo, lanciava un tweet con gli slogan: “#LaCasaNonSiTocca! Non glielo permetteremo! Siamo con i cittadini, non con le banche!”.

Luigi Di Maio sul blog di Grillo il giorno prima aveva preannunciato: “ sarà un Vietnam parlamentare per impedire il recepimento della direttiva sui mutui”, promessa mantenuta e qualcosa ha prodotto. Infatti il governo ha annunciato che il provvedimento verrà modificato.

Il primo attacco dei 5S è arrivato in commissione Finanze, il viceministro dell’Economia Enrico Morando, atteso per riferire sulla direttiva europea sui mutui e per accogliere il parere dei deputati, è stato letteralmente assediato.

Sorpreso dalla veemenza dei pentastellati, Morando si è “rifugiato” nella stanza del governo, dove ha allestito un improvvisato mini vertice con il capogruppo del Pd Ettore Rosato e ai responsabili del Pd della commissione Finanze a cui si è aggiunto il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti. La “frastornata” comitiva, ha cercato di trovare una via d’uscita ad una vicenda che partita in sordina, ora con l’amplificazione dei 5S, diventava rischiosa per le ripercussioni che può avere sull’opinione pubblica a ridosso delle elezioni comunali.

Al termine della riunione Enrico Zanetti, è stato incaricato di annunciare le modifiche che il governo apporterà alla direttiva quando questa tornerà a palazzo Chigi per il varo definitivo, ovviamente dopo l’approvazione del parere delle commissioni, che è slittato alla prossima settimana.

Le modifiche annunciate da Zanetti, sembrano comunque palliativi. Infatti, ci sarà l’allungamento del termine di sette rate: si indicherà un arco temporale dopo cui scatta la procedura di vendita, e non un numero di rate, come previsto ora. Verrà chiarito che la nuova procedura non interesserà i mutui già stipulati e che si interverrà sui criteri di nomina del perito che, così come previsto dalla formulazione attuale della direttiva, non forniscono sufficienti garanzie di imparzialità.

Le modifiche annunciate non sembrano dunque soddisfare le richieste dei pentastellati, non cancellano infatti la parte della legge che “massacra”  i diritti costituzionali.

Il problema principale del decreto legislativo in discussione alla Commissione finanza sulla vicenda dei mutui è che viola palesemente un principio cardine dell’ordinamento giuridico del nostro Paese: quello per cui il creditore non può prendersi direttamente la proprietà dei beni del debitore senza una sentenza del giudice che valuti le ragioni sia del creditore che del debitore. Inoltre viola palesemente i diritti della difesa, mettendo a serio rischio quello di proprietà.

Tutto ciò quindi, in contrasto con la Costituzione… come quasi tutte le norme renziane. La legge è stata richiesta – come da atti depositati – dall’ABI, cioè l’associazione delle banche e… quando la banca ordina, Renzi esegue!

 

 

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.