Mon Chēri: un altro modo di scrivere gialli


Mon Cheri“Voglio mostrare un altro modo di fare gialli, ambizioso? Uno punta al vertice e non alla base”.

E’ proprio questa la chiave di lettura del romanzo di Antonio De Falco, Mon Chēri .

Mon Chēri non è il classico e standardizzato prodotto editoriale di massa., non è un “pacco di pasta che va venduto”.

E’ un libro, una storia, frutto di 2 intensi anni di lavoro dai quali è fuoriuscito un giallo con una storia portante classica che è però vissuta da 4 persone diverse che la vivono in maniera diversa il cui unico filo conduttore sono “gli occhi della morte”, come ci ha svelato lo stesso autore.

Un libro diverso, dicevamo, che nessuna casa editrice ha avuto il coraggio di pubblicare perché secondo loro, troppo anti-canonico, troppo fuori dagli schemi, quindi non etichettabile.

“L’editoria è questo oggi, – denuncia De Falco – , una sorta di “lobby” (per non definirla in altri termini meno gentili) dove resta chi paga di più, pubblica chi può permetterselo, esiste solo chi osserva le regole del consumismo”.

L’evoluzione pragmatica in base alla particolare tecnica letterario utilizzata dall’autore rende il testo molto veloce come “l’adrenalina che c’è in circolo in un serial killer”, è un testo semplice che punta a colpire direttamente il lettore senza grossi giri di parole. Nel giallo si muore e ci si consuma sotto ogni sfumatura del personaggio, una particolarità è che se si vuole conoscere il personaggio seguente il precedente lo incontrerà e poi morirà, a testimonianza, degli “occhi della morte” come filo conduttore del romanzo.

Un libro fortemente voluto dall’autore di cui “tutte le parti grafiche dalla copertina alla grafica all’interno dell’opera sono stati realizzati esclusivamente da me”, ci dice De Falco che continua: “questo libro è stato pubblicato grazie ad un incontro con un famosissimo educatore, Giovanni Tommasini, che ha creduto in me e nel giallo ed eccoci qui”.

“Un giallo, che è anche il coraggio di dire che siamo diversi. Giovanni Tommasini con la sua collana editoriale, la mia “officina editoriale “, ha accettato questa sfida mi ha ascoltato e mi ha capito. Eccoci qui due folli innamorati dell’arte e innamorati dell’umanità a dirvi questo libro esiste”.

L’uscita di Mon Chēri è prevista per il 20 luglio e sicuramente la curiosità non è poca nei confronti di questa insolita opera che: “non chiede di essere compresa ma chiede di esistere per emozionare“.

 

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