Il M5S vola, Il Partito della Nazione non funziona ed il PD crolla

Il M5S vola, Il Partito della Nazione non funziona ed il PD crolla

A Roma vola la Raggi, Giachetti dietro arranca. A Milano Parisi e Sala sono appaiati. A Napoli De Magistris stacca il centrodestra ed il PD non va al ballottaggio. A Torino Fassino vede l’incubo del balottaggio con Appendino dei 5S. A Bologna, Merola del PD non vince al primo turno e dovrà vedersela con la candidata leghista.

amministrative

Tanto tuonò, finché piovve. Il movimento cinque stelle va meglio delle previsioni un po ovunque, per il PD non è ancora una “debacle”, ma lo potrebbe diventare al ballottaggio, il centrodestra è frammentato e riesce ad avere ancora un suo seguito solo a Milano.

Questa in sintesi è la situazione dopo il primo turno delle amministrative per le tre grandi forze che ormai si contendono il governo della Nazione. La distribuzione del voto evidenzia un Pd in difficoltà ovunque, un centrodestra con lotte intestine lontane da una soluzione, tutto a vantaggio del Movimento 5 stelle.

Ma analizziamo le tre compagine singolarmente.

Il movimento cinque stelle a prescindere da come finiranno i ballottaggi, è l’unico a potere cantare vittoria. I ragazzi “inesperti”, hanno fatto a meno di Grillo, assente in campagna elettorale, e da brutto anatroccolo sono diventati cigno. Il dato che risulta evidente è la presenza consistente un po su tutto il territorio nazionale nelle amministrative. Nelle precedenti consultazioni, i 5S anche nella stessa giornata avevano due dati contrastanti, il 25% a livello nazionale e un modesto 10% circa a livello locale o la totale assenza. Ora anche questo handicap pare sia stato superato.

Al ballottaggio, solamente una “improbabile” sconfitta a Roma – l’abbiamo definita così, viste le dichiarazioni di Salvini. Meloni e Fassina, che avevano già dichiarato che la ballottaggio avrebbero votato per lei e non per Giachetti – potrebbe oscurare la luce del primo turno, infatti a Torino, anche se la Appendino perdesse, non sarebbe un dramma, l’oltre 30% del primo turno, è già un ottimo risultato, superiore alle aspettative, se poi vincesse…

Il centrodestra, a parte Milano, si è presentato ovunque con formazioni variabili e la posta in gioco in questa diaspora, è la leadership della coalizione. Nella partita più importante, quella del Campidoglio la Meloni con Salvini, ha doppiato Marchini appoggiato da Berlusconi, tanto che qualcuno ipotizza, che senza l’ex cavaliere, il palazzinaro avrebbe fatto meglio. A Bologna, e in generale in Emilia Romagna, è la Lega ormai la prima forza dell’area e Salvini, farà pesare questa sua posizione nel tavolo delle future alleanze. Solo a Milano il vecchio centrodestra è riuscito a rinverdire i fasti del passato. È innegabile, che Parisi è riuscito in una “mission impossible”, per Sala infatti, a detta di Renzi, il suo candidato “doveva tirare un calcio di rigore” per vincere, ma pare abbia preso il “palo”. Parisi infatti ha rimontato una situazione disperata, risultando alla fine appaiato a Sala.

Infine, il PD di Renzi e sottolineamo Renzi, i risultati infatti, certificano il fallimento del suo tentativo di ricambio fra elettori di sinistra in libera uscita e nuovi elettori moderati. L’innesto di Verdini e l’uscita dei Fassina, Civati ecc.. non ha funzionato, se questo era un test per misurare “il partito della Nazione”, ha dimostrato che l’elettorato, almeno quello del PD, non lo digerisce. A Napoli, dove la Valente era appoggiata da una lista verdiniana, non è arrivata neanche al ballottaggio e questo nonostante Renzi si sia speso in prima persona, con ingenti aiuti monetari – vedi Bagnoli – e la sua presenza in appoggio della candidata.

Napoli è stato il punto più basso toccato dal PD, ma anche il resto delle grandi città non sono da meno. A Roma Giachetti a meno di un miracolo, al ballottaggio verrà travolto per i motivi sopra già spiegati. A Torino il PD ancora se la gioca, ma è dura, ormai nell’elettorato, si è radicato il pensiero del tutti contro Renzi e poi c’è il fattore Lega/M5s, se non con un accordo scritto, si potrebbe comunque delineare un scambio di favore dettato dal nemico comune.  La Lega al ballottaggio infatti potrebbe votere per Appendino a Torino e i 5S voterebbero Lucia Bergonzioni della Lega a Bologna. Il PD quindi potrebbe perdere ambedue la città, che se sommate a Milano ancora tutta da giocare, sarebbe la sconfitta definitiva del renzismo.

Ovviamente dal Nazareno minimizzano tentando di rassicurare l’ambiente, ma la che situazione sia tragica è di tutta evidenza. Non ci resta che attendere quindici giorni!!

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.