Alla Leopolda è andata in scena il nuovo corso della rottamazione renziana, che è incentrata non più sull’eliminazione dei vecchi politici, ma dei nuovi “nemici”. Non è esattamente una novità, l’intolleranza nei confronti dei media non allineati., tra i politici italiani di tutte le ere e colori, era cosa già nota, Berlusconi ne è stato il precursore e Renzi che del suo mentore emula le gesta, non si è voluto fare mancare questa “delizia”.
In un momento come questo, in cui, tra lo scandalo “Boschi – Banca Etruria” e i detrattori della varie riforme, JobAct, buona scuola ecc…, le notizie vanno controllate e setacciate, i primi nemici da abbattere sono i giornali non controllabili.
Molti, anzi la maggioranza sono ben allineati alle direttive governative, altri palesemente lecchini tanto da far venire il vomito, dunque, non resta che individuare le “teste calde” e quelli che per mestiere fanno opposizione.
In uno scenario come quello della Leopolda, dove tutto è spettacolo accuratamente studiato, anche l’individuazione dei nemici, rientra nella “scaletta”. Purtroppo per Renzi, neanche un popolo “bue” accorso a sorbirsi le sue “sparate”, ha apprezzato la sceneggiata di votare una “top 11” dei cattivi.
Per fare da presentatori, il premier ha scovato due volti giovani, ovviamente renziani fedelissimi: il sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto e Ottavia Soncini, vicepresidente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, che hanno lanciato la votazione online del sondaggio: “Scegli il peggior titolo di giornale”.
Come da usanza si sono affidati alle slides in video e con 11 prime pagine rigorosamente selezionate dallo staff. Sei titoli del Fatto Quotidiano, quattro di Libero, uno del Giornale. Tutti su questioni di merito: tasse, riforma del lavoro, legge di stabilità e scuola. Il risultato però, non è stato quello auspicato, il suo popolo infatti non ha gradito ed ha ignorato la votazione della “Top 11 delle balle contro il governo Renzi”.
Alla fine comunque una classificata è stata stilata che noi omettiamo di riportare per rispetto della democrazia e della liberta di informazione. Ci limitiamo a riportare i nomi del giornali cattivi, che sono: Il fatto quotidiano, Libero ed Il Giornale, mentre i giornalisti da rottamare sono – come prevedibile – Marco Travaglio ed Andrea Scanzi.
Quest’ultimo ha affidato la sua replica ad un post su Facebook: “L’unica notizia vera che arriva dall’adunanza jovanottiana della Leopolda, tra una supercazzola e l’altra, è che il giornale più odiato dai renziani è Il Fatto Quotidiano. Anche in questo somigliano ai loro maestri berlusconiani, che tra una purga e una risata censuravano le firme sgradite. Si scopre poi che, tra i giornalisti più odiati dagli adepti del ciambellone mannaro, ci sono Travaglio e un certo Scanzi. Che dire: hanno scarso gusto per gli idoli, ma sono sopraffini nello scegliersi i nemici. In ogni caso, in alto i cuori e ancor più i calici: se si è odiati da certa gente, vuol dire che la strada è quella giusta. Anzi giustissima. Un brindisi a voi, e soprattutto vamos”.

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.
Ho sempre sostenuto che intraprendere la strada del politico non richiede intelligenzia, purché i concorrenti siano sempre sottoposti a controlli spicologici e per casi estremi a controlli spichiatrici. Stanno distruggendo il Paese al punto che le statistiche non servono più sostituite da una nuova voce “le Menzogne di pulcinella”.
Deborah Ranzetti, cara pennivendola,popolo bue sarai tu e la tua famiglia. Prima di offendere il popolo della Leopolda, composto da tantissimi giovani, pulisciti la bocca. E separagoniamo le balle che dici tu nel tuo articolo con quelle di Renzi vinci tu 10 a 0.
Egregio Roberto, l’unica cosa di cui non mi si può accusare è di essere “pennivendola” per il semplice motivo che NON MI PAGA NESSUNO. Chiarito questo tutto ciò che ho scritto nell’articolo è ampiamente verificabile, non sono abituata a scrivere balle, ma scomode verità.
Per il resto se le mie “opinioni” sono condivisibili o meno, questo non lo decido ne io ne tu, ma i lettori ed al momento pare che siano “molto” condivisibili. Salutami Renzi…