Le primarie del PD? La vittoria di comodo dello sconfitto del Referendum Costituzionale

Le primarie del PD? La vittoria di comodo dello sconfitto del Referendum Costituzionale

Chiusa una pagina, quella delle cosiddette “primarie” del P.D. è inutile farne il bilancio. Non era una cosa seria e non poteva venirne fuori una cosa seria.

La stampa, i “poteri forti” cui essa risponde, hanno represso il malumore per il pessimo servizio reso loro da Renzi con l’”operazione referendum” ed hanno fatto di tutto per dar rilievo ad una cavolata come il confronto dello sconfitto del 4 dicembre con un paio di antagonisti di comodo, che si sono prestati a fare da spalla alla sceneggiata di un confronto sul nulla al prezzo di un po’ di pubblicità sulle loro oscurissime persone durata più di un mese.

Pensare che un uomo come Orlando, con quella faccia (che è meglio del personaggio) debba rappresentare qualcosa per la quale contendere con il suo burattinaio per sostituire i pezzi di un “Partito della Nazione” andato in malora con il referendum, era ed è un’ipotesi solo comica. Non parliamo del magistrato fuori legge. E non parliamo del Ministro della Giustizia impegnato a cercar di far intendere che ha qualche idea per contrastare le sparate del Partito dei Magistrati.

Che l’Italia del referendum possa aver perso tempo con buffonate e buffoni di tale livello è deprimente.

Cerchiamo, tutti, di essere seri.

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Mauro Mellini

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Mauro Mellini

Pubblicato da Mauro Mellini

Eletto deputato nel 1976, ha combattuto le più note battaglie radicali per poi allontanarsi dal partito alla fine degli anni ottanta in concomitanza con la scelta del Partito Radicale di trasformarsi in soggetto transnazionale e di non partecipare più a competizioni elettorali italiane. Successivamente ha ricoperto il ruolo di componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Editorialista e saggista, è autore di numerosi scritti, in cui con vena polemica indaga sulle storture della legge. Il suo testo più noto è Così annulla la Sacra Rota (Samonà & Savelli), che contribuì fortemente all'approvazione della legge sul divorzio. Nel 2006 ha fondato insieme ad Alessio Di Carlo il periodico on line GiustiziaGiusta, dedicato ai temi della giustizia in chiave garantista. È stato ed è uno dei primi e più strenui difensori del garantismo, a partire dal celebre caso Enzo Tortora.