Le Olimpiadi a Roma: occasione persa o evitato rischio default?

Le Olimpiadi a Roma: occasione persa o evitato rischio default?

Malagò, oggi finalmente ha “gettato la spugna”, dichiarando con una conferenza stampa di avere rinunciato definitivamente alle olimpiadi di Roma 2024: “Ho scritto al Cio la lettera con la quale interrompiamo la candidatura”.

malagò

L’ho fatto però con le solite polemiche e con le solite allusione di occasione persa. Noi oggi vi proponiamo  questo articolo scritto da Graziano Di Pace,  che con dovizia di particolari e numeri ci illustra cosa hanno portato le olimpiadi in quelle città che li hanno ospitate.

Buona lettura

Abbiamo sentito davvero tante volte pronunciare in questo anno 2016, la parola “Olimpiade”, il principale avvenimento sportivo al mondo per eccellenza, la festa dello sport, dei colori, della diversità di razze e culture, tutte riunite sotto un’unica bandiera olimpica.

Abbiamo assistito nel corso degli anni a edizioni bellissime dei giochi olimpici, compresa l’ultima, quella di Rio de Janeiro, una delle più belle e spettacolari di sempre. Uno spettacolo grandioso, che nell’immaginario di molti (e nella convinzione di molti governanti e uomini politici, che illudono i propri cittadini sull’importanza e sui vantaggi derivanti da tali eventi) potrebbe portare a una ventata eccezionale per il paese ospitante di turismo, ricchezza, popolarità, e prestigio.

Ma la realtà è invece un’altra. Nel caso del Brasile, la realtà parla di un paese ugualmente in ginocchio, ancora di più dopo le folli spese di questo evento. Una nazione in preda da mesi a una crisi profonda, che di certo l’Olimpiade non ha contribuito a migliorare. Ma il caso che più salta agli occhi di tutti, è quello della Grecia, organizzatrice della bellissima e imponente Olimpiade del 2004.

Acclamato come un evento la cui importanza non aveva quasi precedenti nella storia di questo paese, anziché trovare il successo, da quell’Olimpiade la Grecia ha invece iniziato la sua inesorabile discesa senza fine all’inferno. Un paese che fino al 2004 vantava incoraggianti percentuali di crescita economica, crollati a picco dopo tale avvenimento sportivo.

Studiato per essere agli occhi del mondo come un evento davvero solenne e imponente, fu organizzato in ben cinque città, Atene, Patrasso, Salonicco, Volos, e Iraklion. Furono per l’occasione ampliati e ristrutturati tutti gli impianti sportivi già esistenti, e ne vennero creati di nuovi. Vista l’ingente spesa, sempre crescente (non si hanno dati certi sul budget totale effettivo utilizzato, si è parlato di una somma tra i 15 e i 20 miliardi di euro circa) il governo greco dovette ricorrere a prestiti internazionali.

Ad aggravare tutta la situazione si aggiunsero anche ritardi nella costruzione delle opere. Se il progetto originario era grandioso, presto i governanti greci si resero conto di aver intrapreso qualcosa di troppo grande davvero per loro. I risultati dopo pochi anni, sono saltati davanti agli occhi di tutti. Tutte le strutture realizzate sono ora in completo abbandono, l’indebitamento estero è arrivato alle stelle, per via di questo avvenimento, e il tanto atteso turismo non è assolutamente riuscito a ripianare tutto.

Un paese in deficit, questo è il risultato di quella Olimpiade. Tutti coloro, che in questi mesi hanno tanto acclamato una eventuale candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, non hanno pensato a tutto questo. O non hanno pensato a tutte le strutture che risultano ancora abbandonate in seguito ai Mondiali di Nuoto di Roma del 2009, su tutte l’enorme Palasport di Calatrava, imponente struttura situata nel quartiere di Tor Vergata, costata circa oltre 200 milioni di euro, progettata per ospitare le gare del Mondiale di Nuoto, e mai entrata in funzione. O non hanno pensato che, in molti dei paesi organizzatori di tali giochi olimpici, tutti i villaggi e le strutture sono rimaste tristemente e definitivamente abbandonate subito dopo la fine di tale rassegna sportiva.

Si è tanto criticata la sindaca Virginia Raggi per la sua scelta di rinunciare alla candidatura di Roma. Tutti amiamo lo sport, ed è capitato a tutti almeno una volta di seguire almeno una Olimpiade. Non sapremo mai se avrebbe portato più rischi o vantaggi. Sappiamo cosa è successo agli altri. E ci deve far riflettere.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.