Il Riassunto dell’EXPO di Milano: 18 miliardi di costi e soli 400 milioni di ricavi… tutti i particolari

Il Riassunto dell’EXPO di Milano: 18 miliardi di costi e soli 400 milioni di ricavi… tutti i particolari

expoFinalmente l’EXPO di Milano è finito. L’ordine impartito da Renzi a tutti i media è di “magnificare” l’evento, evidenziando le positive ricadute economiche, ma è davvero così? Per sciogliere questo enigna abbiamo preparato una sorta di “rassegna stampa” che va più o meno dall’inizio dell’EXPO e arriva alla fine di questa avventura che nemmeno i migliori sceneggiatori di “cinepanettoni” italiani avrebbero saputo descrivere meglio. Ovviamente citeremo solo i fatti salienti, perché raccontare tutto in un articolo sarebbe impossibile.

L’esposizione universale o Expo si svolge ogni cinque anni e dura sei mesi. L’Expo 2015 si è tenuto a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Il tema della manifestazione di quest’anno era il cibo, lo slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Per la prima volta nella storia, i paesi partecipanti non sono stati divisi con criteri geografici, ma per temi. All’evento hanno partecipato circa 145 paesi. Sono stati costruiti 80 padiglioni su 110 ettari di terreno.

expo1Il prezzo medio giornaliero dei biglietti è stato stimato prima in 32 euro, poi in 22, successivamente in 19. Ma le tariffe variavano a seconda delle fasce d’età e della modalità di entrata, degli sconti degli ultimi giorni, insomma, non è facile fare una media certa.

Ma andiamo con ordine, per capire di cosa stiamo parlando, dobbiamo partire dall’inizio: a Maggio 2014 il Sole24ORE.com (quindi non il blog di “zi Lella”, stiamo parlando del più autorevole quotidiano politico economico e finanziario italiano) titolava: “Terremoto su Expo 2015, sette arresti: la «cupola degli appalti», le tangenti, i nomi dei politici”. Nell’articolo a firma di Angelo Mincuzzi (raggiungibile al seguente indirizzo http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-05-08/terremoto-expo-2015-sette-arresti-cupola-appalti-tangenti-nomi-politici–180532.shtml?uuid=ABg7hnGB ) si parlava di come si fosse scoperchiata una “cupola degli appalti” in Lombardia come ai tempi di Mani pulite. Avrebbe detto uno degli indagati: “Io vi do tutti gli appalti che volete, basta che mi garantiate possibilità di carriera”.

Finalmente l’EXPO inizia e con esso il balletto delle cifre. Il Commissario Giuseppe Sala sin dall’inizio si è mostrato restio a dare i numeri effettivi dell’affluenza, trincerandosi dietro un “C’è trasparenza totale”.

Ma nonostante le rassicurazioni le cifre expo restano un segreto protetto, nemmeno si trattasse di dati relativi alla sicurezza nazionale. E restano oscuri non solo ai comuni mortali, ma anche agli amministratori pubblici che, giustamente, arrivati a metà dei mesi di attività dell’Esposizione, chiedono da più parti di capire almeno quale sia l’andazzo generale.

Così a Luglio 2015 Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale di Milano, da anni impegnato nella denuncia di corruzione e malaffare – è stato il primo a portare a Palazzo Marino il problema delle presenze EXPO – dichiara: “La teoria per cui non comunicano i dati dei visitatori è offensiva. È come se ci fosse il ministero della cultura popolare che stabilisce che cosa i cittadini possano sapere e che cosa non possano sapere”. ( Di seguito l’articolo del Fatto Quotidiano http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/08/expo-2015-nemmeno-il-comune-di-milano-ha-le-cifre-stima-ingressi-molto-piu-bassa-di-quanto-dichiarato/1854197/ )

Pochi giorni dopo, sempre il Fatto titolava: “Expo col trucco: 1,8 milioni di visitatori fantasma. I dati che sbugiardano Sala” (Di seguito il link http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/16/expo-col-trucco-18-milioni-di-visitatori-fantasma-i-dati-che-sbugiardano-sala/1878470/ ) in cui si raccontava di come Sala avesse dichiarato che a maggio i visitatori erano 2,7 milioni, invece sono stati 1.927.600 (772.400 in meno). A giugno 3,3 milioni, invece sono stati 2.258.450 (1.041.550 in meno). E teniamo a dire che i dati pubblicati considerano comunque i dati forniti dai tornelli, che registravano anche chi lavora nel sito, gli addetti ai padiglioni, i volontari, i vigilanti e gli omaggi, ovvero almeno 10 mila persone al giorno, circa 300 mila ingressi al mese. Tolte queste cifre, i visitatori veri, quelli che hanno pagato un biglietto, non sono più di 1,6 milioni a maggio e 1,9 a giugno: non più di 3,5 milioni nei primi due mesi di Expo.

Dati incoraggianti, eh? Un bel flop tutto sulle spalle dei contribuenti. Flop peraltro conclamato dallo stesso Sala il giorno dopo, che vista ormai l’evidente situazione dichiara che “gli ingressi dei primi quindici giorni di luglio sono stati circa 1,3 milioni”, confutando de facto i dati prima riportati. (Articolo del Fatto http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/17/expo-ingressi-ancora-in-calo-a-luglio-il-dato-piu-basso-dallinizio-dellevento/1883021/ )

Ma della vicenda EXPO non abbiamo ancora visto tutto, anche alla fine, ci sono state delle simpatiche sorpresine. Il Codacons ha chiesto un’indagine per truffa. L’associazione in difesa dei consumatori ha chiesto alla Procura di Milano di indagare sulla vendita dei biglietti e le troppe code: “Expo è stata una tortura” (http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lultima-polemica-expo-codacons-chiede-unindagine-truffa-1189479.html).

Ma la domanda che tutti a questo punto si pongono è: quanto è costato questo teatrino ai contribuenti? In verità dare una risposta precisa è difficile. Secondo le prime stime l’evento sarebbe dovuto costare 14 miliardi di euro, ( cifra che sarebbe salita nella realtà a 18 miliardi). Solo per la costruzione dei padiglioni l’investimento iniziale è stato di 3,2 miliardi di euro.

Oggi, secondo diverse testate, tra cui Il giorno, si parla si incassi dai biglietti EXPO per ben più di 400 milioni di euro. (http://www.ilgiorno.it/milano/expo-2015/expo-costi-ingressi-1.1443047 ) Ma il problema resta sempre lo stesso, anche avessero incassato non 400, ma 500 anzi, un intero miliardo (cifra impossibile e stellare), chi coprirà i 18 miliardi di euro di soldi pubblici spesi per l’EXPO su cui oggi attacca tutta la politica non di governo ed in particolare Beppe Grillo?

A questo nessuno dà una risposta, come nessuno dà una risposta concreta al quesito circa il riutilizzo delle strutture EXPO dopo la chiusura.

Ma non temete, come verrà riutilizzato parte dell’EXPO costato 18 miliardi di euro per 6 mesi di attività il cui ricavato è di più di 400 milioni, ce lo dice Il Giornale nell’articolo di oggi dal titolo “Il nuovo sindaco di Roma regala EXPO ai migranti” (http://www.ilgiornale.it/news/politica/1189793.html) Francesco Paolo Tronca da prefetto di Milano (che diventerà commissario che dovrà accompagnare per mano la Capitale verso il Giubileo) ha chiesto alla società di gestione dell’Expo di mettere a disposizione il Campo Base – che dista qualche centinaio di metri dai cancelli del sito – per ospitare i profughi.

La mirabolante avventura EXPO è partita “bene”, ma ci sono tutte le promesse affinché possa finire “meglio”.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.