Il giorno dei verdiniani al governo e Alfano “gongola”

Il giorno dei verdiniani al governo e Alfano “gongola”

Il giorno dei verdiniani al governo e Alfano “gongola”: impedita operazione contro natura.

verdini-alfanoLucio Barani del gruppo Verdini, ex craxiano garofano rosso nel taschino, si alza in piedi per le dichiarazioni di voto sulla fiducia in Senato al DDL “unioni civili”: “Siamo rimasti fedeli al patto del Nazareno e il nostro è un sì tecnico e politico. Il rischio è che senza i voti di Ala questa legge non passi, così come senza i nostri voti non sarebbe passata la riforma costituzionale”.

Parole chiare ed inequivocabili che segnano un confine tra il vecchio ed il nuovo esecutivo. È tutta qui la storia di una giornata politicamente turbolenta, che ha segnato un solco ufficiale sulla composizione dell’attuale governo. 18 senatori su 19 di Ala – gruppo Verdini – votano la fiducia al governo. Senza di loro il governo non avrebbe raggiunto la soglia di maggioranza che è a quota 161 e si sarebbe fermata a 155 voti. I verdiniani dunque sono di fatto determinanti per la maggioranza assoluta a Palazzo madama .

Il quadro immortalato dalle telecamere è eloquente: alla sinistra di Lucio Barani c’è Denis Verdini con aria sorniona ed appagata. Dietro Manuela Repetti con l’immancabile Sandro Bondi ed alla sua sinistra Amoruso, ex An, ex Pdl area Gasparri. Ecco questa è la parte politica che consente a Renzi di approvare le leggi, senza di loro il governo va sotto.

Poi ci sono gli immancabili siparietti di contorno. quando Lucio Barani si mette in piedi e dichiara: “Il nostro voto favorevole alla fiducia non è mercimonio, ma coerenza”, dai banchi dei Cinque stelle si alza una voce: “Vai ad Hammamet”. Battuta anche simpatica, ma che cristallizza una situazione ormai irreversibile.

L’inesistente e inconsistente “sinistra DEM” ormai non sbraita più di tanto, risponde ai cronisti con fastidio ed appare rassegnata e soggiogata, in balia di un Verdini e di un Alfano, uomo del 2% che dette le leggi a Renzi “gongolando” soddisfazione da tutti i pori. Il ministro Orlando alla domanda dei cronisti se la foto di gruppo ricorda il governo Berlusconi, imbarazzato tira dritto: “Scusate, devo dare un’intervista al Corriere”.

Sposetti, vecchio comunista, dall’alto della sua saggezza è l’unico che non si nasconde: “Da che mondo è mondo, se uno vota la fiducia significa che sta in maggioranza. O no? Il dato politico è che d’un colpo è cambiata la natura del Pd, che è diventato un partito moderato e quella della maggioranza con l’ingresso di Verdini”.

A questo punto vi chiederete che fine ha fatto la Cirinnà? La senatrice che ha visto stravolta la sua legge ostenta soddisfazione: che dire, se è contenta lei… Il vaticano ha mobilitato le sue truppe dei “cattolici” in parlamento. Giuseppe Ruvolo tra questi, noto perché era tra i difensori di Cuffaro ed oggi sta con Verdini lancia un messaggio chiaro: “Siamo in maggioranza e all’inpiedi, perché le poltrone sono tutte occupate”. Nuova richiesta di sottosegretari in pagamento al voto di ieri?  Vedremo…

 

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.