I Renzaccomandati: se “lecchi”… Renzi lavori

I Renzaccomandati: se “lecchi”… Renzi  lavori

renzi1Al grido “rottamazione”, aveva promesso che “solo i migliori” avanzassero ed invece nei posti chiave e nelle Spa pubbliche ha nominato i suoi amici, “raccomandati di ferro”, gente senza curriculum ne esperienza, manager privi di laurea e titoli. Unico requisito indispensabile: totale sottomissione ed abnegazione alla sua persona.
Non mancano i rapporti tra il nuovo presidente della Cassa Depositi e Prestiti con Luigi Bisignani. Incarico anche a uno dei finanziatori della sua fondazione. L’ex deputata Paola Concia entra nel cda di Firenze Fiera ed il figlio dell’ammiraglio De Giorgi al ministero.
Ma a lista è ancora lunga. Il mantra di Matteo è sempre stato “Prendo solo i migliori”, ma “casualmente ” i suoi amici sono (sempre) statisticamente avvantaggiati sulla concorrenza e questo al di là delle loro capacità, titoli e lunghezza dei curriculum.

Iniziamo con Andrea Bacci, un uomo d’affari un tempo socio del padre di Renzi, ha ristrutturato la villa di Pontassieve dell’allora presidente della Provincia, fu assunto come manager dalla Florence multimedia, società partecipata dall’ente.

Gabriele Beni, un altro amico industriale, dopo aver regalato alla sua fondazione Open 25 mila euro, lo ritroviamo improvvisamente vicepresidente dell’Ismea, società del ministero dell’Agricoltura.

Gabriele De Giorgi, figlio del capo di stato maggiore della marina militare, per anni assistente parlamentare, nel giugno del 2013 diventa segretario particolare del sottosegretario all’Interno Domenico Manzione. Un magistrato nominato nel governo Letta ma su “indicazione” della corrente Renziana, basata su ragioni “disinteressate” di conoscenza, di affetto, di amicizia. Tra i “meriti” di De Giorgi c’è sicuramente quello di avere fondato “I Patrioti del Pd”, (ma chi sono?) una corrente “destroide” che vuol far battere l’orgoglio nazionale anche nei cuori della sinistra.

Leonardo Bartoletti, è colui che ha curato l’ufficio stampa della Leopolda 2012. Stesso anno in cui ha iscritto la sua società cooperativa Headline alla camera di commercio di Firenze. Leggendo i bilanci (sono pubblici) il dato che salta subito agli occhi è come mai negli ultimi due anni il fatturato sia quasi raddoppiato, arrivando a 400 mila euro, mentre l’attivo netto è passato da 50 mila ai 196 mila euro registrato a fine 2014. Ovviamente la vicinanza con Renzi non centra nulla, Bartoletti, dice chi lo conosce bene, “è bravissimo”. E chi può metterlo in dubbio? Riuscire a stipulare contratti dal Comune di Firenze, da Firenze Fiera, dall’Orchestra da Camera Fiorentina, da Toscana Promozione, Toscana Energia, dalla Festa dell’Unità 2015, dal Museo civico Novecento e altre società pubbliche come Casa spa, partecipata del comune guidato Dario Nardella, è cosa che chiunque può fare……… o no?

La somma che graverà sul bilancio del Comune di Firenze per queste operazioni, tutte fatte nei cinque anni di giunta Renzi con assunzioni a “chiamata diretta” è di circa 25 milioni. Che quel periodo sia stato un vero e proprio ufficio di collocamento, o per meglio dire un sistema efficace di clientelismo che ha permesso al sindaco in carica di assumere amici, parenti, ex dipendenti della provincia o semplicemente colleghi di partito trombati alle elezioni e così creare le premesse per l’ascesa a premier, più che un dubbio, appare una certezza.

Maria Novella Ermini, figlia del direttore del Corriere Fiorentino, è una di quelle inserite nell’elenco degli assunti a chiamata diretta insieme ad ex assessori comunali come Lucia De Siervo e Simone Tani e l’ex sindaco di Palazzuolo sul Senio, Bruno Cavini. Ci sono anche trombati eccellenti come Giovanni Palumbo candidato alle provinciali 2004, non eletto, già responsabile dell’ufficio di gabinetto del presidente della provincia (Renzi medesimo) poi dirottato alla direzione delle risorse finanziarie del Comune di Firenze. Mentre alla guida dell’ufficio del sindaco è andato Luca Lotti.

Ma l’elenco è ancora lungo, si parla di almeno 100 assunti: dirigenti regionali e provinciali in pensione come Valerio Pelini e Luigi Brandi; l’ex direttore dell’agenzia del turismo Antonio Preiti.

Una qualità emerge su Matteo Renzi è che gli amici non li molla mai. I “renzaccomandati” sono ovunque, un partito nel partito che sta occupando poltrone e posti di potere da Aosta ad Agrigento, si Agrigento, perché quello di essere figli di amici o amici degli amici, paga pure.

Angelino Alfano, da buon “democristiano e conoscitore della pratica si è inserito nell’ufficio assunzioni di Renzi. Nell’elenco vi sono Giovannantonio Macchiarola, capo della segreteria particolare del vicepremier, professione avvocato: lo stipendio annuo di Macchiarola, pagato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, e’ di 185.097 euro, divisi tra le voci di “trattamento economico fondamentale”, “accessorio” e “indennita’ di collaborazione”.

C’è anche l’agrigentino Roberto Rametta, che percepisce uno stipendio di 41.600 euro all’anno come collaboratore della segreteria del ministro Alfano. Roberto e’ figlio del cardiologo Renato Rametta, ex consigliere comunale di Agrigento. Alla modica cifra di41 mila euro l’anno, ci sono anche gli altri collaboratori agrigentini del ministro degli Interni, come Alfonso Gallo Carrabba; l’ex sindaco di Agrigento, Aldo Piazza; il canicattinese Ivan Paci, ex consigliere provinciale e capogruppo del Pdl di Agrigento, e Maria Adriana Paniamo. Infine, il governo Renzi paga uno stipendio di 30 mila euro all’anno per Gaetano Micciche’, figlio dell’attuale consigliere comunale di Agrigento Pino Micciche’, passato recentemente con NCD.

Saranno questi gli assunti a fare diminuire secondo l’ ISTAT il numero dei disoccupati?

 

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