Gli USA armano i terroristi: la Guerra fredda contro Putin


La-guerra-freddaCi risiamo, non è bastato finanziare ed armare i terroristi negli anni ’80– nell’era del Presidente Reagan – per combattere i sovietici, che dopo averli fatti ritirare dall’Afghanistan, hanno ben pensato di rivolgere le stesse armi date dagli USA, verso l’occidente.

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Non è bastata nemmeno l’ammissione di colpa di Hillary Clinton che in questo video spiega come furono gli USA ad armare i terroristi islamici .

ECCO IL VIDEO:


Adesso la storia si ripete, gli Stati Uniti d’America hanno infatti armato i ribelli anti-Assad in Siria, armi che ovviamente, sono finite nelle mani di Al-Nusra (affiliato ad al-Qaeda); ma in realtà non solo a loro. Basti pensare all’Hummer Militare – chiamato in gergo Humvee – che si vede dietro a Abdelhamid Abaaoud, uno dei terroristi del recente attentato a Parigi; ma non solo lui, sono tantissime le foto ed i video di propaganda dei terroristi islamici in cui si mostrano le bandiere nere dell’ISIS sopra a mezzi militari degli USA. Ufficialmente questi mezzi sono stati “rubati” ai loro destinatari effettivi, ma sorge inevitabilmente un dubbio: gli espertissimi analisti del Pentagono e della CIA e della NATO non potevano prevedere che lasciare a sedicenti “fazioni amiche” armi e mezzi blindati su di un campo di battaglia come quello siriano, avrebbe armato anche e soprattuto i terroristi islamici?

Ma non è finita qui, infatti un nuovo video, pubblicato poche ore fa, mostra alcuni comandanti del fronte Al-Nusra (affiliato ad al-Qaeda), ringraziare i corrispettivi dell’ESL per i missili TOW “donati”: “Ringraziamo i nostri fratelli dell’Esercito Siriano Libero per i missili che ci hanno donato la vittoria in innumerevoli battaglie”, avrebbero detto i terroristi. La notizia – in realtà ovvia – però, sta nel fatto che anche questi missili sono stati forniti dagli americani.

Ovviamente ISIS ed Al-Nusra (che come detto fa parte di Al-Qaeda) sono due cose diverse, talmente diverse che come riferisce il quotidiano nazionale “La Stampa”, già ad aprile Al-Qaeda si è mostrata pronta ad accordarsi con l’ISIS VAI ALL’ARTICOLO DE “LA STAMPA”.

Alleati già da mesi, l’Esercito Siriano Libero ed il fronte l’Al-Nusra, combattono sotto la sigla “Jaish al-Fatah” (esercito di conquista), con lo scopo di combattere contro le forze lealiste di Assad. Dallo scorso marzo, le due fazioni hanno combattuto insieme in quasi ogni singola battaglia: da Aleppo a Lattakia da Hama a Idlib. Grazie a questa alleanza diversi gruppi militanti, come il Fronte Al-Nusra ed il movimento Ahrar al-Sham (gruppo islamista salafita) hanno avuto accesso all’equipaggiamento pesante USA, fornito da Stati Uniti, Arabia Saudita e Qatar all’Esercito Siriano Libero.

Secondo l’agenzia iraniana Fars, soltanto lo scorso mese l’Arabia Saudita ha inviato 500 missili TOW al fronte Al-Nusra. Gli Stati Uniti intanto continuano a rifornire quelli che loro chiamano “gruppi moderati” in Siria, alcuni dei quali legati ad al-Qaeda.

Il primo massiccio impiego dei TOW risale alla prima settimana di ottobre 2015, durante la prima offensiva di terra delle truppe governative supportate dall’esercito russo di Putin.

Ormai è evidente che la strategia è la medesiama di quella utilizzata dagli americani negli anni ’80, quando centinaia di missili Stinger americani giunsero in Afghanistan cambiando per sempre le sorti del conflitto contro l’Unione Sovietica. Detto in modo semplice, in Siria si sta svolgendo una vera e propria guerra fredda tra Washington e Mosca.

Il “programma TOW”, supervisionato dalla CIA, è totalmente separato da quello miseramente fallito dal Pentagono che, secondo le intenzioni, avrebbe dovuto influenzare il risultato dell’altra guerra condotta in Siria, quella nella parte nord-orientale del paese contro lo Stato islamico. La CIA ha avviato il programma TOW nei primi mesi del 2014, con l’obiettivo di contrastare Damasco (e quindi la Russia, che da sempre è il primo alleato di Assad) fornendo formazione, armi leggere, munizioni e missili anticarro: strumenti che si sarebbero rivelati essenziali per colmare il gap con l’equipaggiamento pesante del governo lealista. I missili giungono in Siria dall’Arabia Saudita, dietro fornitura della CIA.

C’è una massima che usano spesso ripete gli illusionisti è oggi appare assai calzante: “Non ripetere mai due volte lo stesso trucco davanti allo stesso pubblico”.

Gli USA credono di poter cambiare le sorti della guerra così come fecero gli con i missili Stinger negli anni ’80 nelle mani dei mujaheddin in Afghanistan. Quello che però gli americani forse non hanno ancora compreso è che Putin prima che un politico è stato un militare, e non un semplice “agente” come lo dipinge la stampa occidentale, ma un Colonnello del KGB che conosce assai bene sia l’occidente che gli USA, avendo svolto una buona parte del suo lavoro di intelligence per cinque anni a Dresda, nella Repubblica Democratica Tedesca, operando presso la STASI (i servizi segreti comunisti della Germania Est). A prova di questo, va ricordato che in Siria i russi stanno affidando agli aerei da caccia i bombardamenti e non agli elicotteri (che sarebbeo facile preda dei missili).

Il “programma TOW”, nonostante tutto, continua. L’Arabia Saudita (in questo momento, felice marionetta degli USA) ribadisce il proprio sostegno ai ribelli. Nel 2013, proprio l’Arabia Saudita ha acquistato 13.975 missili anticarro, fornitura interamente consegnata. Per contratto, il governo saudita deve informare gli Stati Uniti della destinazione finale dei missili; quindi è lampante, e neppure nascosta, l’approvazione degli Stati Uniti.

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