Consulta: per Di Battista: “Patto del Nazareno non è mai finito”

Consulta: per Di Battista: “Patto del Nazareno non è mai finito”

consulta_renziÉ prevista per oggi l’ennesima votazione – la numero 29 – per la nomina di tre giudici della Corte Costituzionale e già si prefigura un’altra fumata nera. Renzi insiste nonostante i numeri non siano a lui favorevoli.  Fonti interne al Pd fanno sapere: “Proviamo a far passare Barbera, almeno riusciamo ad eleggerne uno, ma è complicato. Su Sisto e Pitruzzella è ancora più difficile, ma ci proviamo”.

Alessandro Di Battista sulla questione ha le idee chiare: “ quello che sta accadendo è la prova che il Patto del Nazareno non è mai morto e continua ad esistere nonostante le dichiarazioni di facciata di Berlusconi e Renzi. Nei fatti, tra i due leader l’accordo c’è e fino ad ora non è andato in porto per l’ostruzione e i fuochi incrociati interni a PD e F.I.

Matteo Renzi dal canto suo, con i suoi è stato chiaro: non si cambia schema, quindi al momento, nessuna apertura della trattativa con i Cinque Stelle, che qualche voce darebbero disposti a scongelare i loro 130 voti. Pare che Danilo Toninelli, colui che si occupa della trattativa per l’M5S, ha fatto trapelare che sarebbero disponibili – se votassero il professor Modugno (il loro candidato) – a votare anche il costituzionalista Massimo Luciani e il professor Guzzetta (al posto di Barbera e Sisto), ma Renzi al momento, pare abbia risposto “picche”.

Il premier in questa partita, non si gioca una semplice casella da occupare, ma si gioca il suo futuro e quello del suo governo. Perché la vera posta in gioco non è la sostituzione dei giudici mancanti, ma quello che gli eletti faranno, cioè il “verdetto” che la Corte dovrà emettere quando dovrà dare il parere preventivo sull’Italicum.

Questo passaggio è obbligatorio: nella riforma costituzionale è scritto, nero su bianco, che prima di entrare in vigore la nuova legge elettorale sarà sottoposta al vaglio della Consulta che dovrà dire se la nuova legge è costituzionale o meno. Passaggio riportato all’articolo 13 del ddl Boschi che modifica l’articolo 73 e 34 della Costituzione.

Renzi quindi, considera l’Italicum l’arma migliore per far fuori politicamente il M5S ed ha bisogno che gli eletti siano uomini che non dichiareranno incostituzionale la legge. E i tre nomi proposti, pare diano garanzie assolute in tal senso al premier, tali da far guardare con ottimismo alla Corte costituzionale, che al momento, proprio sull’Italicum – visto i precedenti – non darebbe garanzie.

Augusto Barbera, sempre da voci di corridodio, sarebbe l’unico in grado di passare la prova dell’aula. Paolo Sisto al contrario sarebbe “spacciato” a causa di una fronda dentro Forza Italia. Pitruzzella è il peggio messo, tra quattro giorni infatti, a Catania il Gip deciderà se rinviarlo o meno a giudizio e nessuno vuole essere accomunato alla vicenda.

Il presidente del Senato Piero Grasso da parte sua ha fatto sapere che non tollererà ulteriori passaggi a vuoto e ne spiega i motivi: “Essendo la Corte al limite del numero legale per poter funzionare, basta un qualsiasi imprevisto o malanno di due giudici per bloccare un imprescindibile organo costituzionale”. Il ragionamento di Grasso pertanto è, che passasse anche un solo giudice ci sarebbe una piccola riduzione di entrambi i rischi e per raggiungere questo scopo è disposto ad andare a votazioni ad oltranza.

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Debora Ranzetti

Pubblicato da Debora Ranzetti

Debora Ranzetti, romana, avvocato ma blogger per passione. Non ha partiti ne tessere, amante delle battaglie impossibili, il cui motto è: “non mi piego, ma a spezzarmi non ci penso nemmeno”. Scrive quello che pensa, senza filtri, ma sempre nel rispetto delle regole. Animalista, ambientalista, inquieta e sempre di corsa, ma pronta a fermarsi se qualcuno è in difficoltà.